MILLA PRANDELLI
Cronaca

Gargnano, caccia ai cinghiali con una gabbia vietata: denunciato bracconiere

L’uomo, 70 anni, era inoltre privo della licenza. Nei guai anche chi gli ha fornito l’attrezzatura irregolare

Un cinghiale

Un cinghiale

Gargnano (Brescia), 25 agosto 2025 – Due uomini sono finiti nei guai dopo i controlli della Polizia provinciale di sede a Vestone per un caso di bracconaggio verificatosi nell’Alto Garda bresciano.

Un 70enne di Calvisano è stato sorpreso giovedì 21 agosto a Malga Nangui, nel comune di Gargnano, mentre utilizzava una gabbia di cattura vietata per cinghiali, senza avere nemmeno la regolare licenza di caccia. L’uomo, raggiunto in quota dagli agenti durante un controllo nel territorio, era dotato di un fucile, cartucce e attrezzatura per la macellazione. Stava verificando se la trappola metallica che i poliziotti coordinati dal comandante Dario Saleri avevano individuato in precedenza, durante una perlustrazione. Oltre alla mancanza di licenza, gli è stato contestato l’utilizzo di mezzi di caccia non consentiti: la gabbia-trappola, infatti, è considerata illegale perché ritenuta crudele e non selettiva. Sono state sequestrate l’arma, le munizioni e la gabbia. Il 70enne è stato denunciato per porto abusivo di arma e munizioni e impiego di mezzi di caccia vietati.

Nei guai anche un altro uomo: un 64enne che ha fornito la gabbia metallica al bracconiere. Anche lui è finito nel registro degli indagati. Le gabbie per cinghiali – come quella sequestrata a Gargnano – sono trappole costruite in metallo o rete robusta, progettate per catturare gli animali senza ucciderli immediatamente. All’interno, in genere, è posizionata un’esca e la porta della gabbia viene lasciata aperta. Quando l’animale entra essa scatta e si chiude, senza lasciargli la possibilità di andarsene.