REDAZIONE BRESCIA

Brescia: voleva uccidere un pentito, arrestato il boss del clan Sarno

Con lui in carcere altre quattro persone. Il piano era bruciare l’auto dell’uomo per attirarlo fuori in strada e successivamente eliminarlo: saltò per l’intervento tempestivo di vigili del fuoco e polizia

Il piano per uccidere il pentito prevedeva anche l'incendio della sua auto; nel riquadro, Vincenzo Sarno, boss dell'omonimo clan napoletano, fra gli arrestati

Il piano per uccidere il pentito prevedeva anche l'incendio della sua auto; nel riquadro, Vincenzo Sarno, boss dell'omonimo clan napoletano, fra gli arrestati

Brescia, 26 febbraio 2025 – Provano a incendiargli l’auto, con l’obiettivo di attirarlo in strada e successivamente ucciderlocinque persone arrestate con l’accusa di tentato omicidio. La possibile vittima del piano, non concretizzatosi solo per il tempestivo intervento di vigili del fuoco e polizia, è un ex collaboratore di giustizia di origini campane, ma da tempo residente a Brescia.

I provvedimenti

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata eseguita dal Centro operativo Dia, sulla scorta di un provvedimento emesso dal gip in seguito alla richiesta dei pm della Direzione distrettuale antimafia bresciana.

L'indagine trae origine dal rogo, avvenuto nel gennaio 2022 a Brescia, nella zona Urago Mella. Obiettivo degli incendiari era un'auto in uso a un ex collaboratore di giustizia di origini campane da tempo residente nel capoluogo della Leonessa.

L'incendio fu appiccato con della diavolina depositata su uno pneumatico con lo scopo di avviare una lenta combustione e attirare, quindi, in strada il proprietario dell'auto, per poi eliminarlo. Il piano saltò successivamente al tempestivo intervento dei vigili del fuoco e delle forze di Polizia che avevano indotto i malintenzionati a desistere dal loro proposito criminoso.

L’indagine

Quel tentativo di appiccare un incendio fu subito inquadrato come un episodio anomalo, dati i trascorsi “pesanti” della vittima e la sua passata appartenenza a contesti di criminalità organizzata campana.

A quel punto la DDA delegò al Centro operativo DIA bresciano gli accertamenti sulle motivazioni all'origine del danneggiamento del veicolo. L’inchiesta ha portato a scoprire i dettagli del piano ai danni dell’ex pentito. A ideare il progetto sarebbero stati vari appartenenti a un gruppo criminale capeggiato da altro pentito, a suo tempo alla guida del clan Sarno di Ponticelli (quartiere di Napoli), tuttora inserito nel programma di protezione, attualmente detenuto. Si tratta del 55enne Vincenzo Sarno. 

Oltre a lui sono stati arrestati due uomini residenti a Modena e che nel piano avrebbero dovuto materialmente sparare all'ex collaboratore di giustizia, un uomo residente a Genova che aveva fornito una pistola e un altro che abitava a Brescia e che avrebbe effettuato un sopralluogo ad Urago Mella per identificare l'abitazione della vittima.

Le armi

Nell’ambito dell’inchiesta sono stati sequestrati un fucile di precisione Remington modello 700 calibro 308, completo di ottica e munizioni, risultato rubato in un'abitazione privata, e due pistole Beretta, rispettivamente calibro 22 short e 6.35, entrambe con matricola abrase.

Le investigazioni hanno anche evidenziato i contatti del clan Sarno con alcuni esponenti ritenuti vicino alla cosca 'ndranghetista Arena di Isola Capo Rizzuto