
Santina Delai aveva 78 anni
È entrato nel vivo in Assise il processo a Mauro Pedrotti, 55 anni, che il 7 febbraio 2024 prima di recarsi al lavoro strangolò la madre Santina Delai, 78 anni, che viveva nell’appartamento accanto al suo a Puegnago, in via Panoramica. Omicidio aggravato da premeditazione, vincolo parentale e minorata difesa della vittima, le accuse. Operaio asfaltatore per la Btt di Manerba, reo confesso, Pedrotti alle 5.30 si intrufolò dalla madre in piedi a far pulizie e la strangolò. Poi si recò al lavoro e inscenò il furto degenerato. Ieri in aula, presente l’imputato, i primi testi della pm Ines Bellesi, gli investigatori dell’Arma, della Sis e del Ris, i medici legali. L’ex comandante dei carabinieri di Puegnago, il maggiore Marco Fainelli, da subito non credette ai ladri. Troppi dettagli stridenti: casa in ordine, porte aperte, niente tracce e l’atteggiamento sospetto di Pedrotti, che come prima cosa si mostrò interessato a chiamare le Pompe funebri. E poi il Dna maschile compatibile con quello del figlio, rinvenuto sotto le unghie della vittima. Sotto torchio, l’operaio confessò di avere avuto un "raptus" esasperato dalle discussioni con l’anziana che a suo dire si opponeva ai suoi progetti di allontanamento e di vendita della casa.
Stando al medico legale Andrea Verzeletti, l’azione omicidiaria è durata 7-8 minuti: "Pedrotti l’ha aggredita prima a mani nude, poi con un foulard. La donna è stata aggredita in piedi e poi a terra". In aula le intercettazioni. "Quando mi hanno detto “hanno strangolato la Santina“ ho subito detto: è stato il Mauro" ha dichiarato un’amica della vittima al telefono con un’altra. "A mia sorella lui diceva “La vecchia mi rompe… una notte la strangolo“. E l’ha strangolata".
Sotto la lente anche la situazione finanziaria. Delai era titolare di un polizza vita di 190mila euro. "Pedrotti aveva sempre più uscite che entrate, dal 2022 al 2024 svuotò il conto prelevando 81mila euro in contanti che non si sa come spese. Al momento dell’omicidio aveva un debito da 50mila euro" ha ricostruito il maresciallo Alessandro Piccino, Nucleo investigativo.
Beatrice Raspa