
Sicuri in montagna con Il Soccorso Alpino e con il Cai (Foto archivio)
Milano, 15 gennaio 2025 – Sicuri in montagna con Il Soccorso Alpino e con il Cai. La giornata nazionale dedicata alla prevenzione degli incidenti tipici della stagione invernale in montagna, organizzata dal Club Alpino Italiano e dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, giunge alla 25esima edizione e cambia nome: non più “Sicuri con la Neve”, ma “Sicuri in Montagna d'inverno”, per evidenziare la maggiore complessità e variabilità degli incidenti conseguenza dei cambiamenti ambientali invernali e dell'aumento delle attività praticate.
L'evento diffuso è fissato per domenica 19 gennaio 2025 quando, in oltre 30 località alpine e appenniniche di 14 regioni, gli esperti del Soccorso Alpino e del CAI, oltre alla prevenzione dei pericoli rappresentati dalle valanghe, dedicheranno una crescente attenzione ad altre criticità: la difficoltà di valutazione delle condizioni della montagna in veste invernale, l’ipotermia, le scivolate su neve e ghiaccio e gli incidenti sulle cascate di ghiaccio.
In Lombardia gli appuntamenti si svolgeranno in Provincia di Sondrio, Bergamo e Pavia. Ad Aprica in località Magnolta, a Pescegallo a Gerola Alta e all’Alpe Motta a Campodolcino sono previste delle prove di autosoccorso dalle 9 alle 14, mentre Madesimo in località Montespluga nel campo neve organizzato sono previste prove di ricerca con ARTVa, di ricerca multipla e autosoccorso. A Pian del Poggio a Santa Margherita Staffora in provincia di Pavia alle 9.30 è prevista una breve conferenza, che sarà seguita da una escursione e da dimostrazioni. In bergamasca, a San Simone sopra il rifugio Camoscio si terrà un incontro informatico sulla prevenzione del rischio valanga e sui sentieri ghiacciati, mentre a Spiazzi di Gromo si terrà una escursione guidata con prove di soccorso.
“In 25 anni abbiamo notato il cambiamento delle attività praticate in montagna durante la stagione fredda: venticinque anni fa, ad esempio, i ciaspolatori erano pochi, mentre oggi numericamente battono di gran lunga gli scialpinisti dimostrando, purtroppo, una preparazione mediamente assai più modesta -afferma Elio Guastalli, responsabile del progetto “Sicuri in Montagna” - Questo aspetto, sommato all’aumento dei frequentatori della montagna, osservata specialmente dopo la pandemia, accresce la necessità di fare informazione per un approccio sempre più consapevole e responsabile”.