
Il sindaco di Brescia, Laura Castelletti, e le scritte sul muro del cimitero (Foto profilo facebook Comune di Brescia)
Brescia, 19 maggio 2025 – Vandali in azione fuori dal cimitero San Francesco di Paola in via Gussago, a Brescia. Nel fine settimana, sui muri esterni sono comparse scritte no vax con la firma ‘ViVi’, lo stesso gruppo che negli scorsi mesi aveva imbrattato i muri della sede dell'Ordine delle professioni infermieristiche in via Metastasio e della scuola Tiboni a Urago Mella, del Provveditorato e altri luoghi ancora. Le scritte inneggiano alla connessione tra i vaccini e le morti dei bambini, tutte eseguite con la vernice rossa causando ingenti danni alla porzione esterna del cimitero. Indaga la Polizia di Stato, che sta visionando le telecamere di videosorveglianza per provare a trovare indizi utili e risalire ai responsabili.
“È fondamentale che chi offende e danneggia, chi usa le parole e i gesti come armi contro le istituzioni, contro i medici, contro chi lavora al servizio del bene comune, sappia che non resterà impunito”, ha detto la sindaca Laura Castelletti. E ha aggiunto: “Quanto accaduto al cimitero San Francesco di Paola è un gesto grave, offensivo e profondamente vile”.
“Imbrattare un luogo di memoria e di raccoglimento significa non solo danneggiare beni pubblici, ma colpire simbolicamente l'intera comunità. Condanno con fermezza questo ennesimo atto di vandalismo da parte di chi si nasconde dietro pseudonimi e slogan deliranti, tentando di legittimare comportamenti che nulla hanno a che vedere con il diritto di esprimere opinioni o critiche. La libertà di parola è un pilastro della nostra democrazia, ma non è un alibi per l'odio, la violenza verbale e l'istigazione a delinquere”, ha chiuso Castelletti, che ha poi ringraziato la Polizia di Stato e Polizia Locale per le indagini “che confidiamo possano portare rapidamente all'identificazione dei responsabili. Ci stiamo già attivando, in raccordo con le autorità competenti, per monitorare e contrastare anche sul piano informatico questi comportamenti, che non devono trovare spazio né nelle nostre strade né in rete”.