Scontro fra Tornado, gli aerei erano partiti da Ghedi. Trovati i corpi di tre piloti

A bordo dei due Tornado che si sono scontrati nei pressi di Ascoli Piceno c'erano il capitano pilota Alessandro Dotto e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri sul primo velivolo. Sul secondo anche una donna, il capitano pilota Mariangela Valentini ("Premio Coraggio" a Brescia nel 2007) e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese (Chi sono i quattro piloti)

Scontro fra Tornado: nel riquadro i 4 piloti dispersi (Olycom/Ansa)

Scontro fra Tornado: nel riquadro i 4 piloti dispersi (Olycom/Ansa)

Ghedi (Brescia), 20 agosto 2014 -  Trovati i corpi carbonizzati di tre dei quattro piloti dispersi dopo lo scontro in volo tra Tornado avvenuto ieri ad Ascoli Piceno. Sono stati rinvenuti nella zona di Tronzano e nell'entroterra montano dell'Ascolano. "Continuiamo le ricerche su una vasta area - ha spiegato un ufficiale dei carabinieri del comando provinciale di Ascoli Piceno - ma è molto difficile che si possano ritrovare nella zona devastata dalle fiamme, ancora in vita". Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ammette che le speranze di ritrovare vivi i due militari che erano sui Tornado e i cui corpi non sono stati ancora individuati, sono ridotte al lumicino. 

Come riferito dall'Aeronautica Militare a bordo dei due Tornado c'erano il capitano pilota Alessandro Dotto e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri sul primo velivolo. Sul secondo anche una donna, il capitano pilota Mariangela Valentini (premiata a Brescia con il "Premio Coraggio" nel 2007) e il capitano navigatore Paolo Piero FranzeseI due Tornado che ieri si sono scontrati in volo e sono precipitati nell'entroterra ascolano, erano decollati dalla base stanziale del sesto Stormo di Ghedi, in provincia di Brescia, per una missione addestrativa pianificata ed approvata secondo le regole del volo, propedeutica ad un'esercitazione Nato in programma nel prossimo autunno.

I CORPI - Intorno alla metà del pomeriggio di mercoledì sono stati trovati tre corpi. Dai particolari rilevati, secondo i carabinieri l'ultimo rinvenuto è quello del capitano Mariangela Valentini, l'unica donna dei due equipaggi. "Per la prima volta - ha commentato il ministro Pinotti - una donna delle nostre forze armate perde la vita in missione". Intanto proseguono le ricerche dell'ultimo pilota ancora disperso. Non è stato ancora possibile identificare i corpi dei due trovati stamattina, completamente carbonizzati. I corpi sono stati localizzati con il Gps e in un secondo momento saranno recuperati e depositati dove stabilirà il magistrato. Nella zona vigili del fuoco e forestale sono ancora al lavoro per spegnere completamente l'incendio che si è sviluppato dopo l'incidente, mentre altre squadre sono in cerca dei rottami degli aerei che vanno messi in sicurezza per evitare incidenti.

IL COLONNELLO - 'I ragazzi ieri avevano tutte le qualifiche e le abilitazioni sul velivolo per poter svolgere le missioni che hanno volato - ha spiegato il colonnello Andrea Di Pietro, comandante del sesto stormo di cui fanno parte i piloti dei tornado che si sono scontrati in volo - Su questo aspetto per noi è un fatto inspiegabile''.

"In questo momento l'unico interesse che abbiamo e' capire dove sono e cosa e' successo. Siamo tutti in uno stato d'animo particolare emotivamente e umanamente perche' sono parte della nostra famiglia. 'I ragazzi - ha detto Di Pietro - sono qua ogni giorno e si conoscono. Vivono in simbiosi l'uno con l'altro. L'etica professionale che respirano nell'attivita' di volo e a terra li porta a raggiungere certi livelli di performance così particolari".

IL MINISTRO -  "E' interesse prima di tutto delle forze armate capire quello che e' accaduto", afferma il ministro della Difesa Roberta Pinotti sottolineando che "questo è il momento del dolore di fronte ad un evento drammatico: ci sara' tempo per affrontare le questioni tecniche". Il ministro ha poi ribadito che il volo dei due Tornado "rientrava nei programmi quotidiani. Era un'attivita' addestrativa che si faceva tutti i giorni".

I PILOTI - Mariangela Valentini, nata a Borgomanero (Novara) il 14 settembre 1982, dopo gli studi in Accademia, ha conseguito il brevetto di pilota d'aeroplano sul velivolo SF-260. Poi la Laurea in Scienze Aeronautiche all'Università degli Studi di Napoli "Federico II" e dal 2006 a Ghedi. E' stata promossa capitano il 15 settembre 2010. Ha partecipato a missioni in Afghanistan e in Libia.

Piero Paolo Franzese, 35 anni, è nato a BeneventoSecondo quanto si è appreso, la sua famiglia è residente a Nola, in provincia di Napoli.

Alessandro Dotto, 31 anni, è nato a Ivrea. Era il capitano pilota di uno dei due tornado coinvolti nell'incidente

Giuseppe Palminteri, 36 anni, nato a Palermo ma cresciuto a Napoli, ha frequentato il liceo classico Garibaldi e l'Università Federico II del capoluogo campano, per poi entrare in servizio al 6° Stormo "Diavoli Rossi" di Ghedi, in provincia di Brescia.

 

IL DOLORE DI GHEDI -  I parenti di piloti e copiloti coinvolti nell'incidente sono atterrati all'aeroporto civile di Montichiari e, accompagnati da due militari, sono stati trasferiti all'interno della base militare di Ghedi, nella massima riservatezza. "Per il paese questo è un momento di grande apprensione perché nessuno qui vive questo dramma con curiosità o con morbosità, ma con vero dolore: è come se fosse accaduto qualcosa a qualcuno di famiglia". A parlare è il sindaco di Ghedi, Lorenzo Borzi. Il primo cittadino, 42 anni, conosce bene la base militare perché figlio di un maresciallo dell'aeronautica, ora 81enne, e cognato di un altro ufficiale tuttora in servizio.  "Quella base è sedime, parte del territorio, non c'è abitante qui che non abbia qualche collegamento con i militari che ci lavorano - ha aggiunto il sindaco -. Potrei dire che se non fosse per la loro presenza io potrei chiudere l'asilo nido e anche qualche scuola". "A Ghedi ci sono 19mila abitanti, la dimensione è quella del paese - ha aggiunto Borzi -. Ho parlato con tanti miei concittadini, sono tutti addolorati per la sorte di quei quattro piloti e l'esclamazione che ho sentito ripetere più spesso è 'poverini...". Il sindaco ha parlato nelle ultime ore anche del comandante della base. "E' comprensibile come si senta - ha detto -, quelli sono i suoi uomini".

Un tornado decolla dalla base di Ghedi (Brescia)LA BASE - Costruito all'inizio della Prima Guerra Mondiale, è sempre stato un aeroporto dell'Aeronautica Militare. Il 6/o Stormo è legato a doppio filo con la città di Ghedi, sua sede dal 1951. Ad utilizzare oggi l'aeroporto sono il 102/o Gruppo, il 154/o Gruppo e il 156/o Gruppo. L'attuale comandante della Base è il colonnello Andrea Di Pietro. All'interno dell'aeroporto militare sono conservate anche bombe atomiche B61-4. La missione del 6/o Stormo e' quella di acquisire e mantenere la capacita' di effettuare, in accordo alle modalita' stabilite dai piani operativi nazionali e NATO, operazioni di attacco, ricognizione e supporto alle forze di superficie contro obiettivi relativi alle forze e al potenziale nemico.Il 6/o Stormo ha una doppia dipendenza: Nazionale e NATO. Secondo la catena NATO fa capo al Quartier Generale delle Potenze Alleate in Europa (SHAPE) attraverso l'Air Component Command (CCAir) di Ramstein. Nell'ambito del concetto di Difesa integrata della NATO, coopera con il personale USAF del locale 704/o Munitions Support Squadron (MUNSS), in base agli accordi Italia-Usa, sottoscritti col Memorandum of Understanding (MOU) del 1963.