MILLA PRANDELLI
Cronaca

Salò, la Repubblica Sociale in una sezione del museo. L’Anpi: non sia Predappio

Progetto sull’ultimo baluardo fascista. Il curatore: "Non inseguiamo riabilitazioni"

Salò (Brescia) - Il Comune di Salò creerà una sezione permanente dedicata alla storia della RSI nel Mu.Sa, il museo che racconta l’evolversi della città di Salò e del suo ruolo di guida all’interno della Comunità di Riviera dal 1426 a oggi, passando per la presenza di Gabriele D’Annunzio con il suo culto della Vittoria e dell’atto eroico e per i tragici eventi della seconda Guerra Mondiale, che a Salò vide installarsi la sede della Repubblica Sociale Italiana. La nuova sezione, che ha avuto il via libera della Giunta, troverà posto al quarto piano del complesso di Santa Giustina, dove il Mu.sa ha sede, e sarà pronta per la prossima primavera. A curarla una commissione formata da tre dei più grandi storici italiani del periodo: il professor Roberto Chiarini, la professoressa Elena Pala e il professor Giuseppe Parlato.

Ma il progetto non convince tutti. L’Anpi teme che attorno al nuovo percorso museale si "creino interessi turistico commerciali simili a quanto accade a Predappio", come ha sottolineato il presidente della sezione Brescia Lucio Pedroni. La risposta ai dubbi dell’Associazione Nazionale Partigiani è arrivata sia dal team di studiosi, sia dal sindaco di Salò Gianpietro Cipani, che sottolineano come "non verrà fatta alcuna apologia del periodo".

«Sin dalla fase preliminare ho contattato l’Anpi – spiega il professor Chiarini - illustrando i criteri con cui ci stiamo muovendo io, Pala e Parlato, che siamo consulenti storici incaricati dal Comune e dal Museo. Ci siamo pure incontrati al Mu.Sa in un buon clima di dialogo. Una settimana fa ho ricevuto una lettera con alcune loro puntualizzazioni. Ho risposto che ne avremmo parlato. Siamo pronti a reincontrarli e anche stavolta inviteremo le Fiamme Verdi, che ai tempi non si erano presentate". Per Pedroni alcuni punti andrebbero approfonditi. "Premetto che il rapporto con gli studiosi è di stima. Abbiamo, però, osservato che per noi ci sono dei punti carenti. Abbiamo chiesto una rappresentazione più reale della Rsi, che era emanazione del potere nazista – spiega -: nel progetto vorremmo potenziato il ruolo antipartigiano delle bande nere. Vorremmo attenzione anche alla questione della Shoah, perché la Rsi fu costituita nel documento di Verona del novembre ’43 in cui si legge che gli italiani dovevano considerare gli ebrei degli stranieri e dei nemici".

Chiarini spiega che la sezione tratterà la Rsi più come storia dal basso. "Non parleremo complessivamente della storia Italiana ma specificamente di Rsi. Si documenteranno la vita sociale, quotidiana degli italiani sprofondati in quella voragine di sacrifici, lutto e violenze. Nessuno di noi storici insegue riabilitazioni. Vogliamo solo raccontare una pagina tragica della nostra storia. Del resto, non si dice che bisogna studiare la storia perché non si ripeta? Nessuno di noi rivuole una Repubblica Sociale". Per il sindaco Cipani ci sarà "la massima serietà e si parlerà di un periodo stoico che riguarda Salò, come nelle altre sezioni. Le preoccupazioni dell’Anpi sono anche le nostre. Non esistono paragoni con altri territori".