
Anna Maria Gandolfi
"La nostra Regione, caratterizzata da un tessuto imprenditoriale tra i più vivaci e competitivi d’Europa, non è immune da squilibri che riguardano l’accesso al lavoro, le opportunità di carriera e le retribuzioni". A fare il punto è Anna Maria Gandolfi, consiglierà di Parità regionale della Lombardia che, con la consigliera regionale supplente Valeria Gerla, ha commissionato lo studi sull’occupazione femminile e maschile nelle imprese lombarde con più di 50 dipendenti. "In un contesto di trasformazione del mercato del lavoro e crescente attenzione alla sostenibilità sociale, la promozione dell’equità di genere rappresenta una priorità strategica", sottolinea Gandolfi. "Nonostante i progressi compiuti negli ultimi decenni, il divario retributivo di genere e la scarsa occupazione femminile continuano a essere una realtà persistente, che penalizza le donne in termini economici, professionali e sociali, riflettendosi anche sulla loro autonomia e libertà di scelta. Non possiamo ignorare fenomeni che rivelano con forza la persistenza di ruoli stereotipati. Il ricorso massiccio al part-time in prevalenza da parte delle donne, contrapposto alla più bassa incidenza maschile, e la scarsa presenza femminile nelle posizioni apicali".
Si tratta di dinamiche che riflettono un modello culturale ancora interiorizzato, in cui la cura della famiglia viene affidata quasi esclusivamente alle donne, mentre agli uomini resta il compito di perseguire carriere a tempo pieno. Partendo dai dati raccolti, l’auspicio è che venga istituito un Osservatorio permanente regionale, capace di incrociare i dati dei rapporti biennali con quelli aziendali e con le informazioni derivanti dalla certificazione parità di genere, così da restituire un quadro dinamico e integrato.
F.P.