Regole per difendersi sul web

Terre des Hommes Italia sta lavorando a una proposta di regolamentazione della rete per prevenire violenze online. Il 60% dei giovani crede che nuove regole siano utili, ma il 30% pensa che non porterebbero protezione. Solo l'1% ritiene che sul web non ci siano rischi. In Lombardia, il web crea meno timori grazie a politiche educative più efficaci e a una rete di oratori e centri sportivi.

MILANO

"Stiamo lavorando a una proposta di regolamentazione della rete. Ce lo chiedono i ragazzi", annuncia Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes Italia. "Vogliamo un regolamento che renda più identificabile chi scrive online e che consenta di rimuovere certe informazioni in modo più semplice". Il 60% tra i 14 e i 26 anni crede nelle regole per prevenire le forme di violenze più diffuse sul web. Secondo quanto emerso nell’indagine, il pericolo maggiore è il cyberbullismo (57%). Seguono il revenge porn (42%) - la pubblicazione di materiale a contenuto sessuale senza il consenso della persona a cui si riferisce - l’adescamento da parte di estranei (35%), il furto d’identità e la perdita della privacy (33%), le molestie (27%), lo stalking (26%), l’alienazione dalla vita reale (24%), la solitudine (10%) e il sentirsi emarginati (7%). Solo l1% ritiene invece che sul web non si corrano rischi.

"Se per il 60% nuove regole possono essere utili – sottolinea Ferrara – c’è un 30% che ritiene che anche un regolamento non porterebbe nessuna protezione in più. È un dato drammatico perché questi ragazzi vivono nella convinzione che qualsiasi regola possa essere raggirata. Solo il 9% vedrebbe, invece, un rischio per la propria libertà personale con un aumento della regolamentazione".

In Lombardia il web crea meno timori rispetto al resto d’Italia. "È il risultato delle politiche educative che nella regione sono più efficaci rispetto ad altre zone del Paese – commenta il direttore generale di Terre des Hommes Italia –. In Lombardia inoltre c’è una rete di oratori, centri sportivi e di aggregazione più strutturata che offrono ai ragazzi maggiori occasioni di uscire e di non rimanere ancorati al digitale". L.B.