
Sana Cheema aveva 25 anni
Brescia, 17 aprile 2024 – In agenda c’era l’audizione dei poliziotti pakistani in videocollegamento. Il Ministero dell’Interno del Pakistan però non ha (per ora) concesso l’autorizzazione. Risultato: udienza rinviata al 15 maggio.
Slitta per un intoppo il processo per la morte di Sana Cheema, la 25enne italopakistana cresciuta a Brescia che per l’accusa fu uccisa nell’aprile 2018 nel Paese d’origine dal padre Mustafa, 55 anni, cittadino italiano come la figlia, e dal fratello maggiore Adnan, 35 anni. Motivo: il rifiuto delle nozze combinate.
I due imputati, che mai si sono presentati in Tribunale, erano già stati processati dalla Corte di Gujrat insieme alla madre e ad altri parenti ma tutta la famiglia fu assolta per insufficienza di prove.