
Sana Cheema
Brescia, 30 maggio 2019 - Gli indagati non si trovano e il processo rischia di non poter partire. Dopo aver incassato l'assoluzione in Pakistan per mancanza di prove certe, il padre e il fratello di Sana Cheema, 25 anni, uccisa in patria per essersi ribellata al matrimonio combinato, non sono reperibili per la giustizia italiana.
La giovane fu strangolata poche ore prima di tornare a Brescia. All'inizio dell'anno la Procura generale guidata da Pier Luigi Maria Dell'Osso ha avocato l'inchiesta. Ma i due indagati Mustafa Gulham, 50 anni, il padre di Sana e il 32enne Adnan, fratello della vittima, non sono più reperibili. Così il processo italiano rischia di non partire.