MILLA PRANDELLI
Cronaca

La plogger bresciana: "Raccolgo l’inciviltà della gente"

Amanda raccoglie i rifiuti che le persone lasciano in giro, dalle strade ai fondali

Amanda Staffoni

Piancamuno (Brescia), 27 ottobre 2020 - «La mascherina è uno dei rifiuti più diffusi. Vengono abbandonate ovunque, sia lungo le strade, sia sui sentieri di montagna. Ogni giorno ne raccolgo diversi esemplari. Ma non sono gli unici oggetti lasciati dove non si dovrebbe". Parola di Amanda Staffoni, mamma 33enne di Piancamuno in Valle Camonica, che nei giorni scorsi ha fondato il gruppo Ploggers Bresciani, ovvero quegli sportivi e appassionati di camminate che, pur non appartenendo a nessuna associazione ambientalista, quando escono a correre, vanno in bici, camminano o passeggiano raccolgono ciò che trovano. Il termine “plogging“ deriva da una parola svedese che significa “raccogliere“.

«Il nostro è un movimento libero e spontaneo di raccolta rifiuti in Brescia e provincia. Non organizziamo eventi. Siamo nati per riunire tutti coloro che vogliono darsi da fare per l’ambiente. Quello che vogliamo è non lasciare soli coloro che uscendo di casa pensano all’ambiente e al prossimo e recuperano quello che altri hanno buttato in giro senza pensare alle conseguenze".

Tutti i giorni Amanda dedica alcune ore alla raccolta e ora sta condividendo in rete le sue esperienze. "Ho sempre avuto una grande passione per le piante e la natura. Da ragazza quando mi sono iscritta a scuola per diventare agrotecnico avrei voluto salvare il mondo – racconta – Ora cerco di fare quanto posso. Ho iniziato a sensibilizzare le persone sulla raccolta dei rifiuti dopo avere partecipato a varie iniziative del Gruppo azione sul Paesaggio, che opera in media Valcamonica e da lì ho cominciato a sentirmi meno sola. Raccogliere è un atto di umiltà nei confronti del territorio. Di solito quando vediamo della spazzatura al di fuori dalle isole ecologiche si pensa di lasciare stare, poiché ci penseranno gli addetti. Invece collaborare è importante".

La gente abbandona spazzatura anche nei luoghi più impensabili. "La scorsa settimana su un sentiero di montagna ho trovato un televisore, alcuni giorni dopo un portatile di fianco alla Strada 42. Ieri, al lago Moro ho rinvenuto una ruota, che ho fotografato e che tornerò a prendere. Oltre alle mascherine, che sono ormai ovunque, c’è anche un altro oggetto che rinvengo ovunque, ovvero i contenitori dei gel che gli sportivi usano per migliorare le loro performance. Quest’estate ho fatto 180 chilometri tra i passi lombardi con la mia bicicletta. Volevo fermarmi e documentare la raccolta di ogni gel trovato. Non è stato possibile. Erano troppi".

Non mancano ritrovamenti curiosi, come un portagioie con all’interno dei braccialetti. "Recentemente ho anche trovato un peluche di quelli che si regalano a San Valentino, con una frase d’amore – continua – Qualcuno si sarà lasciato. Ma che colpa ne ha l’ambiente"? Nel giro di appena 24 ore il gruppo dei ploggers bresciani ha raccolto 300 adesioni e altre se ne stanno aggiungendo.

"Sono davvero soddisfatta – sottolinea – Nei giorni passati ho incontrato, alle Terme di Boario, studenti della scuola primaria della Valle a cui ho mostrato quello che ho raccolto sulla ciclabile di Darfo. Nel mio sacchetto c’era di tutto: dalle bottigliette di birra ai mozziconi di sigarette passando per pezzi di plastica, guanti e molto altro. La gente si disfa davvero di tutto. Noi ploggers, quando raccogliamo di fronte abbiamo due strade. O portiamo tutto a casa e differenziamo oppure contattiamo i Comuni e consegniamo loro i nostri sacchi".