Più italiani, in calo gli operatori conviventi

In dodici mesi la percentuale non straniera è passata dal 17,9% al 19,3%. Crescono licenziamenti e dimissioni

In aumento gli italiani che si occupano di lavoro domestico. Nel 2017, in base al rapporto Domina, erano il 17,9% dei 156mila lavoratori domestici regolari in Lombardia, mentre nel 2021 sono il 19,3% dei 184mila registrati dall’Inps.

In calo, invece, la tipologia di lavoro convivente, che rappresentava il 28% dei contratti regolari 6 anni fa, mentre nel 2021 è ‘solo’ il 23,6%, a favore dell’incremento di lavoro non convivente.

Il quadro del lavoro domestico, tuttavia, potrebbe cambiare in modo significativo. Una prima analisi dei numeri del 2022, che l’osservatorio ha potuto fare grazie alla fornitura personalizzata di dati concessa dall’Inps, evidenzia un calo rispetto ai numeri del 2021, in controtendenza rispetto agli aumenti che si sono registrati negli ultimi anni. Al 30 giugno 2022, infatti, le famiglie datori di lavoro domestico sono in calo a 166mila rispetto alle 173.630 del primo semestre 2021, -4,3%, di cui un 21% in convivenza. In calo anche i lavoratori: 156.233, -7,8% rispetto al 2021.

Le cessazioni, in generale, riguardano di più colf che badanti e sono frutto di licenziamenti o dimissioni. Bisognerà capire, però, se il calo è legato ad una cessazione del rapporto di lavoro tout-court (per l’aumento di spese diventate poco sostenibili da parte delle famiglie o per scelte dei lavoratori di cambiare occupazione), o se andrà ad aumentare le fila del lavoro irregolare che nel settore dei dipendenti domestici resta una piaga difficile da guarire.

F.P.