Roncadelle, fine di un incubo: il bimbo sequestrato dal papà ora è al sicuro

Il padre che si era barricato con lui in casa si è pentito, ma sarà arrestato

È uscito dalla casa dove era trattenuto dal suo papà tra le braccia dell’assistente sociale e poi, in ambiente protetto, è stato riconsegnato alla sua mamma. Si è conclusa felicemente la vicenda che ha tenuto il Bresciano col fiato sospeso per tutta notte, da quando un padre di 35 anni romeno si era asserragliato nel suo appartamento di Roncadelle dopo aver costretto il bambino ad allontanarsi con lui a Rodengo Saiano, dove si stava svolgendo un incontro protetto alla presenza di una assistente sociale, che è stata malmenata.

Attorno alla palazzina dove l’uomo abita fino alle 11 di questa mattina non ci si poteva muovere. Tutto transennato. Le persone sono state invitate a non uscire di casa, anche perché lo straniero all’assistente sociale che ha aggredito per impossessarsi del figlio, ha mostrato una pistola, poi risultata avere la matricola abrasa. Il rapimento è avvenuto attorno alle 16 di ieri, quando è scattata la caccia all’uomo. Il romeno, però, è riuscito a fare perdere le proprie tracce per alcune ore. Almeno fino a quando i militari dell’Arma lo hanno localizzato nella palazzina di via Tien An Men. Per riuscire ad aiutare il piccolo sono intervenuti unità antiterrorismo dell’Arma e un negoziatore con conoscenze psicologiche, preparato ad affrontare situazioni di crisi. Alle 10.30 Marius, così si chiama il padre 35enne, ha aperto la porta, estenuato e pentito, in lacrime. Con lui c’era il suo legale: Alberto Scapaticci.

Era presente pure il procuratore capo di Brescia Francesco Prete con la piemme Marzia Alliatis, che conosce l’uomo poiché lo scorso anno ha aggredito la ex moglie e il suo legale nello studio di quest’ultimo. «La questione si è risolta – ha spiegato il procuratore capo Prete - . Il bambino sta bene e il padre si è pentito del gesto che ha fatto. Il bimbo sarà portato nel luogo di sua pertinenza. Ora svolgeremo le nostre attività ordinarie e cercheremo di capire le motivazioni di un gesto dissennato, ma che è anche un padre in difficoltà. Tecnicamente è un sequestro di persona e sarà arrestato». Il padre separato ha spiegato di voler vedere più spesso il bimbo. Non ha avanzato altre richieste durante le lunghe trattative. Ora mamma e bambino sono in un luogo segreto e protetto.