REDAZIONE BRESCIA

Caso Bozzoli, Oscar Maggi a processo: l’operaio è accusato di concorso in omicidio

Riattivò lui, la sera in cui scomparve l’imprenditore, l'impianto di aspirazione dei fumi, andato in blocco dopo una fumata anomala che, per gli inquirenti, fu provocata dall'introduzione del corpo della vittima nel forno

Giallo di Marcheno, scomparso Marco Bozzoli

Giallo di Marcheno, scomparso Marco Bozzoli

Brescia, 11 giugno 2025 – Il gip del tribunale di Brescia ha rinviato a giudizio Oscar Maggi, con l'accusa di concorso nell'omicidio di Mario Bozzoli, l'imprenditore bresciano svanito nel nulla l'otto ottobre 2015.

Il nipote Giacomo è stato condannato in via definitiva all'ergastolo a luglio di un anno fa. Oscar Maggi ha chiesto e ottenuto di essere processato con rito abbreviato e la prima udienza è prevista per il 13 novembre.

Approfondisci:

Omicidio di Marcheno, Giacomo Bozzoli condannato all’ergastolo: le motivazioni della sentenza in Cassazione

Omicidio di Marcheno, Giacomo Bozzoli condannato all’ergastolo: le motivazioni della sentenza in Cassazione

Maggi è l'operaio dell'allora fonderia Bozzoli di Marcheno che, la sera in cui scomparve Mario Bozzoli, riattivò l'impianto di aspirazione dei fumi, andato in blocco dopo una fumata anomala che, per gli inquirenti, fu provocata dall'introduzione del corpo della vittima nel forno. La vedova e i figli di Mario Bozzoli si sono costituiti parte civile. 

Oltre a Maggi, addetto ai forni della fonderia di Marcheno, l’inchiesta-bis vede coinvolti anche l’altro operaio Akwasi Abu Aboagye e Alex Bozzoli, fratello di Giacomo. La Corte d’assise, presieduta da Roberto Spanò, al termine del processo di primo grado nel settembre 2022 aveva trasmesso gli atti affinché finissero sotto inchiesta i tre, i quali, pur con ruoli diversi, risulterebbero coinvolti nel delitto. Maggi risponde di concorso in omicidio e distruzione del cadavere, Abu di favoreggiamento, Alex Bozzoli di falsa testimonianza. La loro posizione era già stata vagliata, e archiviata, in fase di avocazione dell’inchiesta dalla procura generale.

La Corte d’assise si è convinta che l’omicidio fu compiuto da Giacomo con la complicità materiale di Maggi e Beppe Ghirardini (l’altro addetto ai forni che fu trovato suicida, con capsule di cianuro nello stomaco, dopo la scomparsa di Mario Bozzoli) e la connivenza di Abu e Alex, presunti autori di una "consapevole opera di depistaggio".