Per la prima volta nella sede bresciane dell’Università Cattolica 110 ragazze e ragazzi, più 22 riserve, delle scuole superiori si sono sfidati a colpi di problemi di fisica. L’ateneo ha ospitato le Olimpiadi della fisica, competizione annuale, organizzata in Italia dall’Associazione per l’Insegnamento della Fisica, per incarico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica, per gli studenti delle scuole superiori, dell’età massima di 20 anni, dal 1987. Gli anni scorsi, la fase provinciale era ospitata al Calini, mentre quest’anno è stata scelta la Cattolica. Tra i partecipanti, circa il 17% sono state studentesse.
La competizione si svolge in tre fasi distinte. La prima, nel mese di dicembre nelle scuole che vi partecipano su base volontaria e coinvolgono circa 50 000 studenti che provengono da oltre 850 istituti di scuola secondaria. La fase locale si svolge nel mese di febbraio in 54 poli dislocati su tutto il territorio nazionale. La fase finale si tiene generalmente a Senigallia nel mese di aprile. Tra i vincitori delle Olimpiadi della fisica vengono selezionati gli studenti che partecipano a un’ulteriore selezione che si svolge nel mese di maggio per la definizione della squadra italiana che partecipa alla competizione di livello superiore definita IPhO Olimpiadi internazionali della fisica. Dal 2023, inoltre, una competizione a squadre affianca quella individuale. Le scuole che partecipano alle Olimpiadi della fisica possono iscrivere una o più squadre a tale gara. Quella che si è tenuta ieri, nel campus di Mompiano, è stata quindi la fase intermedia: a marzo, saranno decretati i vincitori che andranno poi alla finale di Senigallia.