REDAZIONE BRESCIA

Mucca pazza, vent'anni fa il primo caso italiano nella cascina Malpensata di Pontevico

Coldiretti: "Oggi l’Italia è il Paese più green d’Europa con l’agroalimentare che è oggi la prima ricchezza del Paese"

Mucche

Brescia, 12 gennaio 2021 - Sono passati vent'anni da quel 12 gennaio 2001, giorno in cui venne individuato nella cascina Malpensata di Pontevico, in provincia di Brescia, il primo bovino in Italia colpito dal cosiddetto morbo della mucca pazza, l’encefalopatia spongiforme bovina (Bse) diagnosticata per la prima volta in un allevamento in Gran Bretagna nel 1985 e poi diffusa in tutta Europa. Dopo quel primo caso, in Italia scattò l'emergenza: tutti i 190 capi della Malpensata vennero abbattuti e si diffuse una sorta di psicosi nei confronti della carne bovina.

Nonostante ciò, a distanza di 20 anni, la Coldiretti fa sapere che l’Italia è diventata il Paese più green d’Europa con l’agroalimentare che è oggi la prima ricchezza del Paese con 538 miliardi di valore e 3,6 milioni di posti di lavoro, equivalenti al 25% del Pil. Una dimostrazione oggettiva che - sottolinea la Coldiretti - dallo shock dell'ultima grande epidemia, prima del Covid, impressa nella memoria collettiva è nata un'Italia migliore grazie alla scelta di investire su un progetto strutturale di rigenerazione che ha consentito al Paese di conquistare primati europei dal punto di vista quantitativo e qualitativo.

L'agricoltura italiana a distanza di 20 anni è - precisa la Coldiretti - prima in Europa per valore aggiunto ma è anche la più green dell'Unione, con 311 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 70mila aziende agricole bio, oltre al primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari. Una realtà che - ricorda la Coldiretti - durante la pandemia Covid non si è mai fermata ed ha garantito l`approvvigionamento alimentare della popolazione non facendo mai mancare beni essenziali nonostante le molteplici criticità.

"Bisogna dunque ripartire dai nostri punti di forza dell`Italia con l`agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può offrire con la rivoluzione verde un milione di preziosi posti di lavoro green nei prossimi dieci anni, come dimostra il boom del 14% di nascite di nuove imprese agricole under 35 negli ultimi 5 anni, in netta controtendenza rispetto agli altri settori" ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento alla discussione sul Recovery Plan per il quale il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in un colloquio telefonico ha positivamente accolto le sollecitazioni per il necessario adeguamento degli interventi per il settore agroalimentare.

La scoperta del primo caso in un allevamento italiano ha dato il via all'emergenza nella Penisola dove - ricorda la Coldiretti - sono state adottate drastiche misure di prevenzione che hanno portato da oltre un decennio alla scomparsa della Bse dalle stalle nazionali grazie all'efficacia delle misure adottate per far fronte all`emergenza come il monitoraggio di tutti gli animali macellati di età a rischio, il divieto dell'uso delle farine animali nell`alimentazione del bestiame e l'eliminazione degli organi a rischio Bse dalla catena alimentare. Ma soprattutto - precisa la Coldiretti - è cresciuta l'attenzione alla qualità, alla sicurezza alimentare e alla trasparenza dell'informazione. Un cambiamento - sottolinea la Coldiretti - sostenuto anche dalla domanda degli italiani che nel corso degli ultimi 20 anni hanno moltiplicato gli acquisti di prodotti tipici, di prodotti biologici e soprattutto di prodotti locali a chilometri zero direttamente dagli agricoltori.