
Seconda assoluzione per l’amico di Samuele Freddi (nella foto), il ventenne di Manerba trovato privo di vita in casa...
Seconda assoluzione per l’amico di Samuele Freddi (nella foto), il ventenne di Manerba trovato privo di vita in casa il 31 luglio 2021 dal padre. Un malore. Il coetaneo con cui Freddi aveva trascorso le ore precedenti e con cui al termine di una movimentata serata in discoteca vi fu un litigio culminato in uno schiaffone era imputato di omicidio preterintenzionale. Ma dopo l’assoluzione in primo grado, ieri anche la Corte d’appello - presidente, Eliana Genovese - si è pronunciata nello stesso modo, pur con formula dubitativa, ritenendo che "il fatto non costituisce reato". Samuele, figlio del noto pittore gardesano Francesco Freddi, ebbe un’emorragia cerebrale improvvisa. A trovarlo privo di sensi, accasciato nella doccia, fu il genitore. Si scoprì che la sera prima il giovane aveva litigato con un amico - l’imputato - il quale mentre guidava l’auto di ritorno da una discoteca aveva urtato un marciapiede e forato uno pneumatico. I toni si alzarono e partì uno schiaffone. Per l’accusa la sberla fece volare Samuele sull’asfalto: cadendo picchiò la testa e il trauma avrebbe innescato il malore. Stando all’imputato invece l’amico si era solo seduto, ma non era caduto. Nulla di preoccupante tanto che il ragazzo, dopo essersi recato al pronto soccorso, aveva firmato le dimissioni volontarie. Poche ore dopo, il decesso. Il consulente di parte concluse per il nesso causale tra la morte e la caduta. Ma per la difesa, rappresentata dall’avvocato Federico Ghidotti, la caduta non è provata e l’emorragia potrebbe benissimo essere stata provocata anche da un picco pressorio concomitante con un ispessimento cardiovascolare riscontrato alla vittima in sede di autopsia. La Corte prima di decidere ha disposto una perizia, il cui esito tuttavia non è stato dirimente. E nel dubbio ha assolto. Beatrice Raspa