Agriturismi in controtendenza: se, negli ultimi anni, si è registrato un calo generale del numero di imprese agricole, per quanto riguarda gli agriturismi c’è stato, invece, un incremento progressivo. In Lombardia, terza regione in Italia per numero di strutture, nel 2024 se ne contavano 1.765, 200 in più rispetto al 2014, quassi 400 in più rispetto ai 1.327 del 2010. Al primo posto, per numeri assoluti, c’è la provincia di Brescia, con 37, seguita da Mantova con 228, Pavia con 206, Bergamo con 193, Como con 174 e Milano con 159.
Rispetto al 2020, c’è stato un incremento soprattutto nella Bergamasca, nelle province di Como, Milano, Sondrio, mentre un leggero calo si è registrato a Brescia e Como, che restano comunque i territori con la maggiore presenza di queste attività. I numeri per ora confermano che gli agriturismi sono visti ed utilizzati soprattutto come luoghi di ristoro. Oltre 1.000 offrono alloggio con circa 15.000 posti letto disponibili; più di 1.100 offrono servizi di ristorazione, con una capacità complessiva di 61.000 pasti giornalieri. L’offerta enogastronomica, fatta di prodotti locali e a chilometro zero, punta anche sul grande paniere delle produzioni a denominazione lombarde, con 75 produzioni Dop e Igp tra vini, formaggi, salumi, olio, prodotti ittici e miele.
Secondo i dati forniti da Regione Lombardia, sono 228 gli agriturismi che fungono anche da fattorie didattiche, accogliendo scuole e gruppi educativi, mentre 28 sono le fattorie sociali. Aspetti, questi ultimi, che dovrebbero esser sviluppati ulteriormente, secondo l’idea messa in campo da Confagricoltura Brescia e Cattolica, attraverso il percorso iniziato con la lezione aperta nella sede bresciana dell’Università. I prossimi passi saranno l’organizzazione di una seconda lezione aperta o un convegno con i giovani conduttori di agriturismo e, probabilmente, una tesi di laurea sulle connessioni tra agriturismo, ambiente, transizione e pedagogia. F.P.