Bisogni sanitari in aumento tra le persone che sono già in grave marginalità, ma anche tra chi vive situazioni di povertà in modo ancora meno visibile. Il Senato ha da poco approvato la legge che assicura l’assistenza sanitaria, in particolare il medico di base, alle persone senza dimora, colmando un gap normativo. Ma, soprattutto in Lombardia, mancano medici di medicina generale. Inoltre, i bisogni dei senza dimora sono complessi, vanno dalle dipendenze alle patologie psichiatriche spesso neanche diagnosticate, all’assenza totale di reti sociali e famigliari. "Siamo in un contesto in cui non possiamo voltarci dall’altra parte – ha sottolineato Elia Croce, medico di Fondazione Poliambulanza, professore di medicina sociale alla Cattolica di Brescia –. Non riusciamo neanche più a dimettere gli anziani il venerdì pomeriggio, perché i figli non riescono a prendersene carico, perché devono badare ai propri figli. Regione sta intervenendo sulle reti domiciliari, ma come si fa per i senza dimora?". Tutti temi che sono stati al centro del convegno promosso dall’Ordine dei medici di Brescia, “Gli invisibili: equità nella salute“. "L’Ordine – ha spiegato il neo eletto presidente Germano Bettoncelli (nella foto) – si occuperà dell’applicazione della legge approvata per l’assistenza agli invisibili e in difesa del Servizio sanitario nazionale". A Brescia è nato l’ambulatorio itinerante, rivolto agli ultimissimi. Ma la prospettiva è di una crescita di domanda di bisogni sanitari di persone povere. Lo sta già registrando la Caritas, che nell’ultimo anno ha erogato 122mila euro di interventi per la salute. Prima del Covid non si superavano i 20mila euro. F.P.
CronacaMedico per gli invisibili una legge senza dottori. L’Ordine: vigileremo