REDAZIONE BRESCIA

Marcheno, l’alpino Giacomo "Cumilì" è andato avanti: aveva 107 anni

In guerra aveva fatto parte dello stesso battaglione celebrato da Rigoni Stern ne “Il sergente nella neve“

Giacomo Vivenzi (Foto Facebook Associazione Alpini Brescia)

MARCHENO

Il decano degli alpini Bresciani, al secolo Giacomo Vivenzi, ma da tutti conosciuto come “Cumilì“, 107 anni, ieri mattina è morto, intraprendendo il cammino verso quello che i suoi commilitoni chiamano il Paradiso di Cantore, ovvero il luogo ove riposano le penne nere con il generale Antonio Cantore, caduto sulle Tofane durante la prima Guerra mondiale. Giacomo Vivenzi era un alpino del Vestone, lo stesso battaglione di cui Mario Rigoni Stern scrisse nel suo libro “Il sergente nella neve“.

Cumilì lo scorso 23 aprile era stato festeggiato da figli e parenti in occasione del suo compleanno, quando i congiunti avevano appeso fuori dalla finestra di casa sua un grande striscione per fargli gli auguri di compleanno, dato che durante il periodo di lockdown, come tutti, non poteva uscire o accogliere visite.

Per la prima volta, in 107 anni, l’anziano non aveva potuto ricevere un abbraccio o un bacio in occasione della sua festa se non da chi viveva con lui. " Il nostro Giacomo Vivenzi – sottolinea il presidente provinciale dell’Ana Gianbattista Turrini – si è addormentato e ha intrapreso l’ultimo viaggio. Piace pensarlo sul suo trattore mentre sale la salita che lo porta dal Padre. La sezione di Brescia, a cui era tesserato e gli apini tutti stringono forte i suoi famigliari e ringraziano Giacomo per essere stato una delle nostre più importanti memorie storiche" . Ora è bello immaginarlo con i compagni di battaglione, compreso il grande scrittore Rigoni Stern, intento a ricordare il passato e vegliare sul presente.

Milla Prandelli