
L’istituto. agrario “Pastori“ in cui sette famiglie hanno presentato una diffida a preside e ufficio scolastico provinciale perché sanzionassero la docente
Sette famiglie lo scorso luglio avevano protestato con il preside, inviando in copia all’ufficio scolastico provinciale e regionale una formale diffida, perché si prendessero provvedimenti sanzionatori nei confronti di quella professoressa che a loro dire bullizzava gli studenti poco brillanti o in difficoltà. Un caso sfociato in una denuncia per presunti maltrattamenti, ma per la Procura, che ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, non sussistono elementi che integrino il reato.
L’insegnante alla fine dello scorso anno scolastico era finita nel mirino appunto dei genitori di sette alunni di prima e seconda dell’istituto agrario Pastori, secondo i quali in classe la docente avrebbe imperversato con una serie di atteggiamenti denigratori ("Sei un ritardato", "Sei un cretino", "Adesso diventano tutti dislessici per pretendere la sufficienza", "Chi arriva dalla provincia sarà sicuramente bocciato", "Dovete soffrire perché vi fa bene") a danno degli alunni più giovani e con qualche difficoltà, inducendoli a trasferirsi nelle scuole private, "dove i voti si comprano".
Dopo la bocciatura, la famiglia di un alunno aveva impugnato la decisione (presa dall’intero corpo docente) davanti al Tar, senza peraltro ottenere la sospensiva del provvedimento, e si era rivolta alla Procura, sostenendo appunto i presunti maltrattamenti nei confronti del figlio. Tuttavia per il pm Alessio Bernardi le fattispecie denunciate non integrerebbero alcun reato e la sua intenzione è di chiedere l’archiviazione del caso. La famiglia dello studente bocciato però si oppone e chiede nuove indagini (l’udienza è stata fissata davanti al gip il 22 maggio). Per la vicenda la prof - che insegna regolarmente all’istituto di viale Bornata - è finita al centro di un procedimento disciplinare, il cui esito è in sospeso in attesa della definizione dell’indagine penale.
Beatrice Raspa