Lumezzane, Riccardo Gobbi muore bruciato in auto: l’ipotesi dell’incidente

Escluso il coinvolgimento di terzi. Oggi prevista l’autopsia

Il cortile a Lumezzane dove è morto Riccardo Gobbi (nel riquadro)

Il cortile a Lumezzane dove è morto Riccardo Gobbi (nel riquadro)

Lumezzano (Brescia) - Sarà eseguita oggi l’autopsia su Riccardo Gobbi, il 29enne di Lumezzane trovato morto l’altro ieri all’alba nella sua auto carbonizzata, posteggiata sotto casa. Il pm Alessio Bernardi ha affidato l’incarico al medico legale Liliana Lancini, incaricato di individuare le cause del decesso.

La sua Pegeout 3008 è stata scoperta da un passante incendiata nel piazzale di via Divisione Acqui, dove la vittima aveva un appartamento, e sul quale si affaccia la ditta del padre. Laureato in filosofia, passione per cinema, libri e musica, Gobbi lavorava nell’azienda di papà Valeriano, titolare di una ditta specializzata nella smerigliatura dei metalli storico presidente della Croce Bianca di Lumezzane. Carabinieri e procura, grazie alle immagini delle telecamere, sono certi che si sia trattato di un incidente, nel quale è escluso il coinvolgimento di terzi. Bisognerà accertare se il ragazzo si sia accasciato per un malore sul volante della sua Pegeout 3008 con il cambio automatico, la quale poi si è messa in moto autonomamente, è finita contro un muro e ha continuato a surriscaldarsi fino a prendere fuoco diventare.

Oppure se Gobbi, che aveva trascorso la sera precedente al bar e potrebbe aver bevuto qualche bicchiere di troppo, nel momento dell’incendio fosse solo assopito, o magari non abbastanza lucido da poter fuggire dall’auto che aveva preso fuoco. L’intenzione di chi indaga è anche quella di sottoporre la vittima ad accertamenti tossicologici e poi di disporre una perizia per escludere che il rogo sia stato innescato da un malfunzionamento.