BEATRICE RASPA
Cronaca

Urla “scimmia” contro il giocatore Ebenezer Akisanmiro: maxi Daspo a una tifosa del Brescia

A indicarla alla polizia, durante il match contro la Sampdoria del 12 gennaio, sono stati gli altri fan delle Rondinelle. La donna dovrà rimanere cinque anni fuori dagli eventi sportivi

Ebenezer Akinsanmiro

Ebenezer Akinsanmiro

Brescia – Urla a pieni polmoni dagli spalti “scimmia” a un giocatore della squadra avversaria. Risultato: addio agli stadi per i prossimi cinque anni. Dovrà rinunciare alle partite – ma anche a tutte le altre manifestazioni sportive – fino al 2030 una tifosa del Brescia calcio, ‘daspata’ nelle scorse ore dal questore di Brescia Eugenio Spina dopo essersi resa protagonista di atteggiamenti di violenza verbale in occasione di una partita giocata in casa lo scorso 12 gennaio contro la Sampdoria. Destinatario di una serie di epiteti razzisti, il centrocampista nigeriano Ebenezer Akinsanmiro, 20 anni, cresciuto nell’Inter.

Gli antefatti. La donna, una quarantenne di Brescia, per il match di serie B al Rigamonti si era posizionata in tribuna. Dalla sua postazione assisteva alla partita tifando per la squadra del cuore – l’incontro poi è finito in un pareggio – quando il suo calore sportivo pare essere bruscamente virato verso l’insulto bieco. “Scimmia!”, “Scimmia!” sarebbe stato apostrofato a ripetizione dalla cordiale spettatrice il calciatore.

La condotta non è passata inosservata agli altri tifosi del Brescia, come lei sugli spalti, i quali hanno segnalato l’episodio agli agenti della polizia di Stato che presidiavano lo stadio. Dopo una serie di accertamenti, la questura ha fatto scattare per la tifosa la misura preventiva del Daspo, che le impedirà di accedere a qualsivoglia manifestazione sportiva per i prossimi cinque anni. Un provvedimento che se violato rischierebbe di costarle la reclusione (da uno a tre anni) e una multa da diecimila a quarantamila euro.

La vicenda si era tradotta anche in una multa appioppata al Brescia calcio. La procura federale infatti dopo il match aveva irrogato una sanzione da 12mila euro alle Rondinelle ritenendo il coro discriminatorio intonato dall’8 per cento del settore di provenienza.

Quello della violenza negli stadi continua ad essere un tema scottante. Sabato scorso prima e dopo la partita Milan-Verona a San Siro sono stati aggrediti alcuni steward e un poliziotto, cui è stato fratturato un femore. “Serve uno sforzo comune della politica, delle istituzioni e delle società calcistiche per fermare definitivamente questi episodi per cui non ci sono attenuanti – denuncia il segretario generale del sindacato di polizia Sap, Stefano Paoloni – Serve il Daspo a vita per i violenti, è urgente l’approvazione del Ddl sicurezza in cui sono contenute norme più severe per chi usa violenza contro le forze dell’ordine e aggravanti per chi provoca lesioni gravi”.