Il Festival della pace numero sette. Obiettivi puntati sul Continente nero

Il passaggio di testimone tra gli artisti Zoya Shokooh e Khalid Albaih anticipa la mostra di quest'ultimo al Festival della Pace di Brescia. In un talk, hanno discusso della necessità di rappresentare le violazioni dei diritti umani nella nostra epoca, tema centrale della mostra "La stagione della migrazione a Nord". Shokooh ha anche donato due opere a Brescia Musei.

Il Festival della pace numero sette. Obiettivi puntati sul Continente nero

Il passaggio di testimone tra gli artisti Zoya Shokooh e Khalid Albaih anticipa la mostra di quest'ultimo al Festival della Pace di Brescia. In un talk, hanno discusso della necessità di rappresentare le violazioni dei diritti umani nella nostra epoca, tema centrale della mostra "La stagione della migrazione a Nord". Shokooh ha anche donato due opere a Brescia Musei.

Passaggio di testimone simbolico tra l’artista iraniana Zoya Shokooh ed il sudanese Khalid Albaih, in attesa della mostra di quest’ultimo che partirà l’11 novembre prossimo nell’ambito del Festival della Pace (il settimo), al Museo di Santa Giulia. In attesa dell’inaugurazione, in Loggia i due artisti hanno dato vita al talk (organizzato da Fondazione Brescia Musei) in cui hanno raccontato la loro urgenza di rappresentare la parte oscura della nostra epoca, presentando situazioni in cui i diritti umani non vengono rispettati. Temi che fanno da sfondo anche al ricco public program che accompagna la mostra "Khalid Albaih. La stagione della migrazione a Nord". L’esposizione ripercorre la carriera artistica di Albaih, presentando per la prima volta una personale critica del suo lavoro pluridecennale da artista dissidente ed esule. Il talk è stato anche l’occasione per svelare le due opere che Zoya Shokoohi ha donato a Brescia Musei.