"Gli amministratori e i dirigenti della provincia di Brescia sono completamente estranei ai fatti. Gli stessi hanno sempre operato nel pieno rispetto delle parti e delle regole". Il giorno dopo l’arresto ai domiciliari del noto imprenditore del settore cave Arturo Bernardelli, accusato di istigazione alla corruzione per avere, stando alla procura, tentato di corrompere a suon di mazzette un funzionario pubblico che non ha accettato ed è corso a denunciarlo, il Broletto ha preso posizione. Le intercettazioni hanno acceso i riflettori anche su politici e sull’ente pubblico, i quali hanno preso le distanze dall’intera vicenda.
È il caso del Broletto: "Si sottolinea che la Provincia è destinataria di plurimi ricorsi contro la pianificazione del settore cave, in primis dall’imprenditore oggetto di intervento da parte dell’autorità giudiziaria. La Provincia e il consigliere delegato Maria Teresa Vivaldini possono esprimere soltanto rammarico per essere stati citati nell’ambito di una questione che non li vede per nulla coinvolti". Stando all’inchiesta del pm Marza Aliatis, dei carabinieri di Verolanuova e dei forestali, il legale rappresentante dell’impianto Edilquattro, per cercare di sanare le irregolarità compiute in anni di estrazioni all’interno delle sue cave di sabbia e ghiaia, avrebbe offerto 15mila euro e l’affidamento di lavori per realizzare un supermecato a Montirone a un geometra del Comune di Ghedi.
Il professionista era incaricato dei rilievi topografici sulla casa dell’ambito Ate41 e l’’obiettivo per l’accusa era coprire i 400mila metri cubi scavati in più, modificare la morfologia del bacino estrattivo consegnando al tecnico uno stato dei luoghi falso.
A far da tramite, sostiene la procura, sarebbe stato l’ex sindaco di Castenedolo Gianbattista Groli, in quota Italia Viva, a sua volta indagato, amico di famiglia del geometra. Groli, per chi indaga, è intervenuto per spingere il geometra a fargli un favore, buttandogli lì pure la possibilità di un incarico in giunta a Castenedolo. Altri nomi eccellenti della politica sarebbero entrati in contatto con Bernardelli, finendo nell’inchiesta pur non tra gli indagati.
Un’intercettazione dell’ottobre 2023 renderebbe conto che l’allora assessore regionale all’Agricoltura, Fabio Rolfi, aggiornava l’imprenditore sull’approvazione del Piano cave in Regione e si confrontava con Bernardelli per capire quale esponente della Provincia potesse muoversi a favore dello stesso piano, impedendo ad altri di mettersi di traverso. Fu individuata appunto la consigliera ed europarlamentare Mariateresa Vivaldini (estranea all’indagine).
Beatrice Raspa