Gardone Valtrompia (Brescia) – La accerchiano, la strattonano, le urlano addosso ‘Adesso le prendi! Adesso le prendi! Chiedi scusa’. Poi la scena si fa confusa. Lei finisce a terra, viene presa a schiaffi, pugni, calci, tirate di capelli.
Un pestaggio che dura un minuto abbondante, mentre decine di ragazzini assistono allo spettacolo come fossero al cinema, qualcuno applaude, qualcun altro alza le braccia al cielo inneggiando, davanti alla fotocamera di uno smartphone che riprende. Poi le immagini mostrano la vittima che, barcollando, con il volto ferito e sanguinante, riesce ad allontanarsi, ma le sue aguzzine la seguono. E la avvertono: ‘Ti aspettiamo sotto casa’.
Sembra il trailer di una fiction, invece è realtà. Una sedicenne di Gardone Valtrompia, nel Bresciano, nei giorni scorsi è stata pestata da alcune giovanissime che l’hanno messa spalle al muro all’ingresso del sottopassaggio pedonale del complesso ‘I Portici’. Le autrici della sequenza sarebbero tre quattordicenni, tutte denunciate per lesioni. Il caso è nelle mani dei carabinieri della locale compagnia, che stanno indagando. Stando a chi conosce la vittima, finita in pronto soccorso, il pestaggio è nato per un ragazzo conteso. La sedicenne sarebbe stata vista in compagnia del tipo ‘sbagliato’, suscitando la gelosia folle di una delle adolescenti la quale avrebbe poi ingaggiato due amiche per darle una lezione di gruppo.
Cosa che è avvenuta. Le vendicatrici avrebbero atteso la malcapitata fuori da scuola, attirandola nel sottopassaggio e scatenandosi. E c’è un corollario sconcertante: alle botte hanno assistito decine di ragazzini, spettatori indifferenti, se non divertiti. Vedendo la zuffa al femminile, in molti hanno fatto il tifo fischiando e incitando. Chi c’era nella migliore delle ipotesi si è fatto serenamente i fatti propri - addirittura era presente una coppia di fidanzati che si baciava - e alcuni, anziché fermare le picchiatrici, hanno pensato di tirare fuori il telefonino, schiacciare il tasto ‘play’ e fare un video. Video rimbalzato in Rete da un social all’altro, ovviamente al vaglio dell’autorità giudiziaria. La vicenda ha suscitato polemiche.