
Non tutta la fonderia Montini di Travagliato è stata posta sotto sequestro. Il provvedimento emesso dalla Procura è limitato esclusivamente alla zona dedicata allo stoccaggio del carbone e alla bocca di caricamento del forno. La restante parte dell’impianto, che dà lavoro a 130 persone, sta funzionando normalmente. "In realtà, per la settimana corrente era già previsto il fermo per l’effettuazione di opere di manutenzione programmata – spiegano dall’azienda -. Continueranno gli interventi per garantire efficienti livelli di funzionamento della fonderia, proseguendo l’importante e costoso investimento, che ammonta già a oltre 2 milioni, iniziato tempo fa, volto a reperire ed applicare la miglior tecnologia disponibile sul mercato". La Procura ha fatto apporre i sigilli ai tecnici dell’Arpa e ai carabinieri anche a causa di presunte molestie olfattive. "La situazione, allo stato, è ancora in divenire. Preciso che la Procura non ha mai contestato il reato di inquinamento ambientale. Si tratta di una contravvenzione per presunte molestie olfattive - sottolinea l’avvocato Andrea Puccio -. A fronte dell’esecuzione del provvedimento di sequestro, che è probatorio e serve a verificare se effettivamente vi siano molestie olfattive, abbiamo intavolato proficue interlocuzioni sia con la Procura sia con Arpa, manifestando la piena disponibilità della società a contribuire proattivamente allo svolgimento di tutte le attività che l’Autorità Giudiziaria riterrà necessarie, affinché si addivenga a una definizione della vicenda nel più breve tempo possibile. Ciò, nell’interesse, anzitutto, della popolazione residente, ma anche dell’azienda". Dalla Montini è anche stato fatto sapere che a fine anni 90 il Comune ha concesso di edificare un complesso residenziale vicinissimo alla fonderia, nonostante il parere negativo di Arpa e che lo stesso non ha mai valutato il grado di disturbo olfattivo. M.Pr.