Florovivaismo. Per gli sfalci si cambia rotta

La Regione Lombardia approva delibera per riutilizzare gli sfalci del verde come sottoprodotti, semplificando normative e promuovendo pratiche agricole sostenibili.

Florovivaismo. Per gli sfalci si cambia rotta

Florovivaismo. Per gli sfalci si cambia rotta

Non più rifiuti: gli sfalci del verde generati dal florovivaismo diventano sottoprodotti. Un cambio di passo per le 7193 imprese attive nella filiera del verde, di cui 1027 nel Bresciano, 851 a Bergamo, 1029 nella provincia di Varese, 895 a Como, 324 a Pavia, 74 a Sondrio, 203 a Cremona, 463 a Lecco, 142 a Lodi.

Secondo la delibera approvata dalla Giunta della Regione Lombardia se rispettano i requisiti richiesti, gli sfalci potranno essere riutilizzati in agricoltura o per produrre bioenergia. Il documento fornisce indicazioni agli operatori della manutenzione del verde, chiarendo quando i residui possano essere esclusi dall’ambito di applicazione della normativa rifiuti e quando possano essere classificati come sottoprodotti. Di fatto gli sfalci e le potature del verde generati da attività florovivaistica, se rispettano i requisiti per poter essere qualificati come sottoprodotti, non vengono considerati come rifiuti, ma possono essere riutilizzati nelle pratiche agricole o per la produrre bioenergia. "Con questa delibera - ha dichiarato l’assessore all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione - semplifichiamo la vita alle imprese su un tema che ha generato diverse interpretazioni, incertezza e confusione. A volte basta chiarire la norma per chiudere il cerchio di una politica ambientale virtuosa. Trattare gli sfalci come rifiuti, sottoponendoli ad eccessi di burocrazia, va contro il buonsenso". Per l’assessore all’Agricoltura, Alessandro Beduschi (foto), "questa delibera permettere che gli sfalci e le potature possano essere utilizzati come sottoprodotti non solo riduce il carico burocratico per gli agricoltori, ma valorizza anche le risorse naturali generando benefici per il suolo e la produzione agricola".

F.P.