
L’ex polveriera è chiusa completamente da fine 2024 Sette anni prima era stato possibile iniziare a utilizzarne un terzo
Meglio l’ex polveriera aperta subito, con pochi interventi di messa in sicurezza e ripristino, che un progetto milionario di cui non si intravede la fine e che, per ora, ha portato alla chiusura totale dell’area. A sollevare la questione sono Fondazione Bobo Archetti e associazione Gnari dè Mompià, che da sempre si occupano di valorizzare la valle di Mompiano, dove si trova l’ex polveriera. L’area era stata sdemanializzata a fine anni ’90 e acquistata dal Comune nel 2007. La bonifica da residuati bellici fino a un metro di profondità si era conclusa nel 2010. Per capire cosa farci, tenendo conto dei vincoli della Soprintendenza, sono state indette ben tre manifestazioni d’interesse (2008, 2010, 2018). Nel 2017, il pubblico aveva potuto iniziare a fruire circa un terzo. Nel 2024 è iniziata una nuova bonifica di profondità; di fatto, da fine 2024 è del tutto chiusa e non si sa fino a quando lo sarà (solo una decina di giorni fa è stata trovata una bomba).
"Ci trovano bombe. Poi devono attendere le certificazioni, bandire le gare, partecipare a bandi, senza un investimento autonomo dal Comune. Per fare cosa? Non si sa più bene nemmeno quello. E intanto, la Polveriera Bene Comune, non è accessibile", scrivono le due realtà. La soluzione? "Basta a progetti milionari, abbiamo capito che le risorse non ci sono e non ci saranno. Smettiamola con questo accanimento, coi bei progetti che si scontrano con una sconfortante realtà". Come spiegato dal presidente della Fondazione, Marco Palamenghi, meglio concentrarsi su interventi a basso impatto economico, per riaprire la parte fruibile dal 2017, e mettere in sicurezza la seconda parte, magari anche ripristinando il sentiero di ronda. "È nostra intenzione mettere in atto azioni nonviolente per dimostrare che quest’area può essere vissuta e goduta da tutta la comunità. Ciò dipende non solo dai fondi, ma dalla volontà politica".Federica Pacella