La Valle Camonica piange la sua campionessa Elena Fanchini: esempio di forza e gentilezza

La sciatrice 37enne è morta dopo una battaglia col cancro, il ricordo di chi l'ha conosciuta "Abbiamo sperato fino alla fine nel miracolo. Storditi, increduli, devastati"

Elena Fanchini

Elena Fanchini

Piancamuno (Brescia), 9 febbraio 2023 - Elena Fanchini era quanto di più bello la brescianità e lo sport potevano offrirci. Donna di montagna, splendida atleta, moglie devota e spirito coraggioso, Elena lascia un vuoto enorme nella sua Valle Camonica, nel bresciano e nel mondo dello sci. La notizia della scomparsa della stella della discesa libera è arrivata ieri sera attorno alle 19, a pochissime ore dall’ultima gara, che Elly ha perso in terra, ma che vincerà in cielo, grazie all’eredità che lascia. Nonostante gli infortuni e la malattia, difatti, non si è mai fermata, facendo comprendere che lo sport è una attività bella, sana e che aiuta a guarire.

La dedica di Sofia Goggia

Non solo. Sia durante la malattia sia quando stava bene Elena Fanchini si è sempre prestata a comunicare l’importanza della ricerca sul cancro e le altre malattie, diventando testimonial di vare campagne di comunicazione. A lei la collega e grande amica bergamasca Sofia Goggia lo scorso 20 gennaio ha dedicato la vittoria a Cortina, urlando: "Elly questo è per te!". Vicino a Elena, quando è spirata nella sua casa di Solato di Piancamuno, c’erano i volti delle sorelle Nadia e Sabrina, anche loro ex sciatrici di alto livello, dei genitori Giusy e Sandro, dell’adorato marito Denis, e del resto della famiglia, che subito dopo si è chiusa nel proprio dolore.

Il ricordo di Franco Zecchini

La campionessa era stata messa sugli sci a pochi anni di età, dopo essere nata a Montecampione, in località San Maurizio: praticamente sulle piste del carosello della bassa camunia. "Ho seguito Elena, Nadia e Sabrina sin da quando erano tre cucciole – ha spiegato il presidente del Comitato Regionale sci Franco Zecchini – e non le ho mai lasciate. Ieri sera ero a Ponte di Legno per una qualificazione agli italiani. Stavo aspettando Sabrina, che è la nostra responsabile regionale per la categoria 'Children'. Non è arrivata. Mi ha avvisato con un messaggio che 'Elly ha avuto qualche problema'. Purtroppo la svolta non è stata positiva. Elena l’ho conosciuta nel 1999 e con me è cresciuta. Perdo un affetto vero".

Al bancone con le sorelle

Nel giro di pochi minuti la notizia della scomparsa dell’atleta camuna, che tantissimi ricordano non solo per le sue vittorie, ma perché lavorava nel bar di famiglia alla piazzetta di Montecampione, che nel passato era una stazione turistica e sciistica frequentatissima dai bresciani. Nonostante fosse già una atleta di alto livello non aveva paura di mettersi al bancone con le sorelle. A caratterizzarla erano il sorriso e la gentilezza. Perché Elena era, davvero, una donna buona, che rappresentava la Valle Camonica e Brescia e che avrebbe potuto essere uno dei simboli più fulgenti di quest’anno della cultura. Era facile incontrarla nei negozi del paese o a eventi pubblici, a cui ha sempre partecipato con trasporto, come quando ha presenziato all’inaugurazione della gigantesca statua eretta in memoria di Marco Pantani a Montecampione 1800. A 13 anni, quando il pirata trionfo la tappa che terminava in quel punto Elena era là, a celebrare chi per lei era un mito.

Il lutto della comunità

Nelle scorse ore non sono mancati il ricordo e il dolore dei sindaci di Artogne Barbara Bonicelli e di Piancamuno Giorgio Ramazzini. Entrambi conoscevano molto bene Elena: "Siamo storditi e increduli - hanno detto i due primi cittadini - tutti noi abbiamo sperato nel miracolo fino alla fine. Stringiamo i famigliari di Elena nell’ideale abbraccio dei nostri paesi e delle loro località". Anche Il Presidente di Fisi Brescia Oliviero Valzelli, il Comitato Direttivo e tutti gli Atleti Fisi Brescia si sono stretti a Denis e alla Famiglia Fanchini per la scomparsa di Elena. "Vogliamo ricordarla per l’Amore per lo Sci nei successi della sua straordinaria carriera sportiva" ha spiegato Valzelli. Un pensiero arriva anche dal presidente della Provincia di Brescia: Emanuele Moraschini, che  "si unisce con cordoglio al lutto della famiglia di Elena. Un grande dolore per il mondo dello sport, che perde una campionessa che ha regalato grandi emozioni nella storia dello sci alpino italiano. Successi in Italia e all'estero, nonostante le difficoltà e le interruzioni degli ultimi anni. Elena è stata un esempio di dedizione, coraggio e tenacia. Brescia non ti dimenticherà!" .

"Tristezza infinita"

"Non ho parole. Ho una tristezza infinita nel cuore", rimarca l’ex sciatrice Nicoletta Merighetti, che col marito Silvano Sorio gestisce gli impianti della Val Palot: a pochissimi chilometri in linea d’aria da casa di Elena. " Qualche giorno fa ho visto Enrico Serioli, presidente dello sci club Rongai, il primo Club di Elena e delle sue sorelle. Mi ha rassicurato sul fatto che fosse a casa. Lunedì sono state in Valpalot Nadia e Sabrina coi loro bimbi ma non ho avuto coraggio di chiedere. Il nostro mondo, quello dello sci, oggi è devastato. Domenica, qui in Val Palot, abbiamo in programma la gara organizzata dal Rongai. Doveva essere una festa, diverrà una commemorazione".

Il cordoglio sui social

Per molti, queste, sono ore strazianti, anche se a soffrire più di tutti sono di certo il marito, i genitori e le sorelle che alla loro Elly erano legatissime, così come i nipotini, per cui spiegano dall’asilo Santa Teresina di Marone frequentato "è stata una combinazione vincente". Impossibile, stamani, contare i messaggi di cordoglio e le manifestazione di affetto nei confronti del più brillante astro di Montecampione.