Quasi metà delle 50 interdittive antimafia adottate nel 2024 dalla Prefetture lombarde riguardano aziende del Distretto Lombardia Orientale: tra Brescia, Bergamo, Mantova e Cremona ne sono state emesse 19, di cui 4 a Brescia. Il dato emerge dalla relazione della Dia per il 2024, che conferma come la Lombardia non sia solo un "hub per l’economia nazionale" ma anche un polo di attrazione per la criminalità organizzata. "Nel 2024 le mafie hanno saputo radicarsi e proliferare", adottando modelli operativi improntati non tanto al controllo militare del territorio quanto al "consolidamento di un’economia criminale fluida e camaleontica", vi si legge. Dalle inchieste emerge la "spiccata propensione" per gli strumenti finanziari illeciti, in specie frodi perpetrate con fatture false, compensazioni di crediti fittizi, bancarotte fraudolente.
"Per alcuni imprenditori l’ingresso nel circuito mafioso ha rappresentato un’opportunità apparentemente vantaggiosa" perché garantiva immediata liquidità salvo poi trovarsi soggetti ad asservimento, culminante nella perdita del controllo aziendale. Le pratiche estorsive hanno forme sempre più sofisticate: le fatture false consentono di camuffare il ricatto, talvolta permettendo all’imprenditore taglieggiato, che così diventa complice, di recuperare l’Iva a credito. Poi le assunzioni pilotate o l’obbligo di acquistare beni e servizi dalle aziende della mafia.
B.Ras.