FEDERICA PACELLA
Cronaca

Cigno reale liberato nel lago di Garda ma anche lui è a rischio. Il Wwf: in tanti muoiono per il cibo offerto dalla gente

L’esemplare salvato dal Wwf di Bergamo e Brescia e dalla polizia provinciale. Un’eccezione nell’anno nero per i Reali, feriti anche da imbarcazioni e reti

Il cigno reale è stato reimmesso nel lago di Garda dopo il ricovero al Cras

Il cigno reale è stato reimmesso nel lago di Garda dopo il ricovero al Cras

Brescia, 9 febbraio 2025 – È tornato a casa, a farsi cullare dalle acque del lago di Garda, l’ultimo cigno reale salvato da Wwf Bergamo Brescia e polizia provinciale. L’animale è stato reimmesso nel suo habitat naturale venerdì mattina. Ma non tutti gli esemplari hanno lo stesso, fortunato destino: per i cigni del Garda, anzi, questo sembra un anno nero. “Intossicazioni, malnutrizione e ferite sono le cause dei numerosi problemi che hanno costretto Wwf e polizia provinciale a effettuare decine di recuperi nel basso lago tra Padenghe, Lonato, Desenzano e Sirmione – spiega Paolo Zanollo, referente Wwf per Brescia –. Sono esemplari per lo più giovani, molti purtroppo non ce l’hanno fatta, nonostante le cure prestate al centro di recupero Wwf di Valpredina. In questi giorni abbiamo in cura un cigno che è stato recuperato a Desenzano sul Garda la settimana scorsa”.

Nel Cras, struttura realizzata dal Wwf Italia che ha lo scopo di recuperare animali selvatici feriti o in difficoltà per curarli e rimetterli in libertà, vengono accolti più di 3.000 animali selvatici ogni anno. Venerdì la libertà l’ha riconquistata il cigno reale gardesano, dopo quasi un mese di clinica. È stato rilasciato questo giovane esemplare prelevato in fin di vita per malnutrizione, uno dei tanti che portano gli esperti a pensare che la causa è solamente da attribuire alla difficoltà di procacciarsi il cibo da soli perché viene somministrato loro “illegalmente“ dall’uomo. “

Non ci stuferemo mai di dirlo che non bisogna dare alcun tipo di cibo alla fauna selvatica – aggiungono gli ambientalisti –. Il cibo rende questi animali selvatici anche pigri. Molti cigni infatti, soprattutto i giovani, finiscono spesso per impigrirsi perché abituati a ricevere abitualmente cibo dalle “dame di carità“ umane, perdendo così l’abitudine di procacciarsene da soli quando serve. Un’altra causa è l’intossicazione, perché questo selvatico viene a nutrirsi con cibi che risultano per lui tossici, offerti accidentalmente o volontariamente. Poi ci sono ferite da lenze da pesca abbandonate, intrappolamenti con reti di nylon e a volte ferimenti gravi causati da imbarcazioni a motore”.

Cosa fare quando si trova un animale in difficoltà? Innanzitutto bisogna chiamare la polizia provinciale (0303758011, tasto 2 per il recupero fauna selvatica); in alternativa, il Cras Wwf di Valpredina al numero telefonico 035956140.