BEATRICE RASPA
Cronaca

Brescia, il caso Caffaro arriva in tribunale: quattro manager rinviati a giudizio. Escluse tutte le parti civili

A processo con rito ordinario i vertici della fabbrica dei veleni, altri tre chiedono l’abbreviato

Carabinieri mettono sotto sequestro la ditta Caffaro per inquinamento ambientale da PBC

Brescia – Quattro rinviati a giudizio, tre posizioni in sospeso che hanno chiesto il rito abbreviato condizionandolo alla produzione di una consulenza tecnica e – colpo di scena – esclusione di tutte le parti civili. Così si è conclusa ieri l’udienza preliminare per il caso Caffaro, la fabbrica chimica ora dismessa incuneata nel cuore di Brescia che da decenni sparge veleni in un raggio di 22 chilometri (l’area è sito di interesse nazionale in attesa di bonifica), al centro di due inchieste parallele per disastro e inquinamento ambientale.

Il gup Matteo Guerrerio ha rinviato a giudizio Antonio Todisco, Alessandro Quadrelli, Alessandro Francesconi e Vitantonio Balacco ma anche Caffaro Brescia srl, la società che fino all’autunno 2019, quando fu poi sospesa l’autorizzazione ambientale, ha gestito lo stabilimento balzato agli onori delle cronache per la produzione dei cancerogeni Pcb, sospesa negli anni ‘80 e convertita in pastiglie di cloro.

I vertici dell’ultima gestione, imputati a vario titolo di disastro ambientale, omesso smaltimento di scorie pericolose e – fatta eccezione per Balacco – inquinamento da cromo esavalente e clorato inizieranno il dibattimento l’11 aprile 2024. Ma anche le precedenti gestioni legate all’ex Snia sono imputate, il liquidatore del gruppo Marco Cappelletto con il manager Alfiero Martinelli, presunti responsabili dell’inquinamento da mercurio in falda, in corrispondenza del reparto clorosoda, e nel sottosuolo, oltre che di omessa rimozione di scorie.

E poi il commissario straordinario Roberto Moreni, che non avrebbe smantellato a dovere i reparti contaminati. Le difese degli ultimi tre imputati hanno chiesto l’abbreviato condizionato alla produzione di una consulenza tecnica: il gup deciderà il 19 dicembre.

Ieri in aula altre due novità. L’Istituto Superiore della Sanità ha definito la parametrazione dei filtri, imprescindibile per procedere con il potenziamento della barriera antiveleni che pompa acqua in falda e permette di contenere la contaminazione, impegno assunto da Caffaro Brescia srl con la Procura: i lavori sono ripresi. Si è poi registrata l’esclusione come parti civili di Codacons, Medicina Democratica e Lac per "indeterminatezza" della quantificazione del danno.