Caffaro, licenziati altri due lavoratori. Tenevano i veleni distanti dalla falda. Cosa succederà ora?

La preoccupazione dei sindacati sulla falcidia di lavoratori. Oggi il caso approda in consiglio comunale, con una lettera al nuovo sindaco Laura Castelletti

Lavori di bonifica alla Caffaro di Brescia

Lavori di bonifica alla Caffaro di Brescia

Brescia – Il caso Caffaro arriverà oggi, mercoledì 7 giugno, nel primo Consiglio comunale a guida Laura Castelletti, con una lettera che i sindacati ed i lavoratori dovrebbero portare nell’aula consigliare per mantenere l’attenzione sulla questione occupazionale, oltre che sul tema ambientale.

Lunedì sono infatti arrivati altri due licenziamenti, dopo i primi due di maggio, da parte di Caffaro Brescia srl in liquidazione, azienda che dal 2011 è stata in affitto nel sito di via Milano, cuore del Sin, da cui ora sta traslocando.

Assenze rischiose

I licenziamenti, si diceva, non sono “solo” una questione sindacale (di cui anche Commissario e Comune si stanno interessando): i lavoratori, infatti, in questi anni hanno tenuta attiva la barriera idraulica per l’emungimento, operazione che consente di tener la falda lontana dal terreno impregnato dei veleni (Pcb, diossine, metalli pesanti) sversati per anni dalla Caffaro srl.

L’attuale azienda, Caffaro Brescia (non responsabile dell’inquinamento storico) ritiene però che, scaduto l’affitto, non sia più suo compito portare avanti questa operazione, diventata particolarmente costosa con i rincari dell’energia.

Interventi sulla barriera

In parallelo sta invece eseguendo l’efficientamento della barriera, nell’ambito di un accordo con Procura e Ministero dell’Ambiente. Il ministero dell’Ambiente si è detto disponibile a finanziare la gestione della barriera (almeno fino alla bonifica, a breve dovrebbe arrivare il bando europeo), ma ci vuole del tempo per la transizione ad un ente terzo che potrebbe comunque coinvolgere i lavoratori che se ne sono occupati fino a oggi. Mentre confronti e trattative sono in corso, Caffaro Brescia prosegue però i licenziamenti.

La voce dei sindacati

“Ormai è chiaro che, in poco tempo Todisco licenzia tutti – evidenziano Filctem Cgil Brescia, Femca Cisl Brescia e lavoratori Caffaro Brescia srl, che hanno sentito il Commissario Mario Nova e la neo assessora all’Ambiente Camilla Bianchi - incurante delle ricadute sociali e senza aspettare qualche mese per trovare possibili soluzioni per i pochi lavoratori rimasti. Le risposte e le soluzioni che abbiamo chiesto tardano ad arrivare: Todisco/Caffaro Brescia srl invece è preciso nel licenziare. Non sappiamo più come dirlo: c’è la possibilità che un soggetto pubblico e privato subentri a Caffaro Brescia nella gestione del sito e del mantenimento della barriera idraulica e questi pochi lavoratori rimasti sono utili nel gestire il passaggio".