
L’ingresso della sede del Brescia calcio
Brescia, 11 giugno 2025 – Anche la società Brescia Calcio S.p.a. è finita nel mirino della Guardia di Finanza di Brescia, che sta indagando su un possibile un sistema fraudolento per generare crediti fiscali inesistenti, con un giro da oltre 4 milioni di euro. Al lavoro vi è la Polizia Economico-Finanziaria di Brescia in collaborazione con colleghi di diverse città italiane.
L’indagine, coordinata dalla Procura distrettuale, ha portato a perquisizioni in 11 province : Brescia, Milano, Arezzo, Massa Carrara, Roma,Napoli, Benevento, Avellino, Caserta, Potenza e Taranto. Venticinque i soggetti (11 persone fisiche e 14 società), accusati di frode fiscale e riciclaggio. Le Fiamme Gialle hanno portato alla luce un meccanismo articolato: alcune aziende, spesso inesistenti o rappresentate da soggetti con precedenti per reati fiscali, emettevano fatture false per generare crediti IVA mai dovuti. Questi ultimi venivano poi rivenduti attraverso una società-veicolo con sede a Milano – priva di autorizzazioni – a imprese interessate a ridurre il carico fiscale.
Tra i beneficiari ci sarebbe anche il Brescia Calcio S.p.A., che avrebbe sfruttato i crediti per abbattere tasse e contributi. Tra gli indagati figurano Massimo Cellino, lo stesso Brescia calcio e il commercialista Marco Gamba, il professionista che aveva seguito Brescia calcio nell'acquisito di crediti di imposta - risultati inesistenti - utilizzati per pagare contributi di febbraio e aprile. Operazione costata al Brescia la penalizzazione di otto punti e la retrocessione in Serie C. L'indagine delle Fiamme Gialle avrebbe permesso di disvelare l'esistenza di un articolato schema fraudolento che avrebbe consentito a diversi imprenditori di beneficiare indebitamente di crediti Iva inesistenti.
Durante le perquisizioni sono stati sequestrati documenti per accertare eventuali responsabilità amministrative delle società, anche in relazione ai modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/2001 (sulla responsabilità da reati societari). La Procura sottolinea che, in attesa di giudizio, vale la presunzione di innocenza per tutti gli indagati. Ma i riscontri raccolti dipingono un quadro sistematico, con soggetti specializzati nell’elusione fiscale.
La versione dei legali
"Brescia Calcio e Massimo Cellino, come risulta anche dal comunicato stampa della Procura della Repubblica di Brescia, sono estranei all’organizzazione tesa alla commercializzazione di crediti fiscali e connesse attività di riciclaggio”.
Lo dichiara in una nota Giorgio Altieri, partner di Tonucci & Partners che assiste Massimo Cellino. “Si ricorda – continua il legale – che Brescia Calcio in data 20 maggio 2025 ha subito sporto denuncia-querela alla Procura della Repubblica di Brescia a seguito della notifica alla predetta società dello schema di atto da parte dell’Agenzia delle Entrate, che già conteneva la contestazione di utilizzo da parte della società in compensazione di crediti inesistenti, contestazione che è l’unica tutt’oggi esistente e in danno del Presidente Massimo Cellino. Essendo tuttavia il Presidente Massimo Cellino e la società Brescia Calcio del tutto in buona fede rispetto a dette compensazioni, peraltro integralmente pagate al cedente solo dopo il rilascio delle quietanze di pagamento per il tramite dei sistemi dell’Agenzia delle Entrate, nuovamente oggi hanno fornito massima collaborazione all’Autorità Giudiziaria per gli accertamenti di rito e intendono riconfermare di ritenersi parti offese rispetto ai fatti di cui all’indagine in corso come confidano che sarà riconosciuto all’esito delle verifiche più approfondite da parte degli inquirenti, che auspicano siano le più rapide possibile”