Naba Savane
Lonato del Garda (Brescia), 9 gennaio 2021 - Naba Savane, 27 anni, mamma di un bimbo di un anno, domenica scorsa viene trovata morta nel garage della casa che da qualche mese divideva con il fidanzato, a Lonato del Garda. Il dramma sta per essere archiviato alla voce ‘suicidio’, accanto al corpo c’è anche un biglietto di addio, ma la famiglia della ragazza non ci crede. «Impossibile che Naba si sia tolta la vita» dicono parenti e amici. La Procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di istigazione al suicidio a carico di ignoti, e lunedì conferirà l’incarico per l’esecuzione dell’autopsia, da cui si aspetta risposte, anche sul fronte tossicologico. La madre e i quattro fratelli della giovane vogliono che si indaghi. E tramite l’avvocato Corrado Voltolini hanno nominato un consulente per l’esame autoptico.
Ballerina afro-francese cresciuta sul Garda, ragazza immagine che sfruttava la sua bellezza da sballo nelle discoteche più gettonate del lago, Naba da tempo lottava contro la droga. Dopo la gravidanza – il padre non ha riconosciuto il bambino – si era trasferita con il piccolo in Francia dalla madre. A ottobre era rientrata in Italia – Latif è rimasto laggiù – e aveva preso casa a Lonato con un quarantenne gardesano con cui il rapporto non era lineare né esente da litigi. È stato lui domenica scorsa a chiamare i carabinieri dicendo che la ragazza, di cui non aveva notizie da un paio di giorni, era in realtà nel suo garage, morta. Il medico legale ha concluso per il decesso da asfissia per impiccagione. In mano i carabinieri hanno uno scritto d’addio e si dicono convinti del gesto estremo.
La famiglia è sicura che non fosse tipo da togliersi la vita. Amava ballare, divertirsi – Naba aveva anche girato un video con il cantante Zucchero – e non avrebbe accettato di lasciare il figlio senza di lei. A non convincere, poi anche altre circostanze. Era alta 1,70, il box in cui è stata trovata ha un soffitto basso, e gli spazi rendono complicato un suicidio.