
La Busi Group ha assunto dieci rifugiati a tempo indeterminato dopo selezione e formazione È stata premiata da Unhcr
Non più casi isolati: le imprese che assumono rifugiati e richiedenti asilo sono ancora poche, ma il trend è in aumento. Cartina di tornasole è il premio “Welcome. Working for Refugee Integration” dell’Unhcr, che quest’anno ha registrato un incremento di candidature da tutta Italia. Tra loro, Rubinetterie Bresciane, azienda guidata da Aldo Bonomi che ha fatto parte del progetto Sinergie al lavoro, promosso da Fondazione della comunità Bresciana, con rete Cauto, Caritas ed otto imprese. "L’obiettivo – spiega Sara Mora, Hr director di Rubinetterie Bresciane – era di arrivare insieme ad un metodo di inserimento dei rifugiati nel tessuto industriale. Abbiamo contribuito ad elaborare un protocollo, che sarà promosso anche da Camera di Commercio". Quando si ha di fronte una persona fuggita dal proprio Paese, con background e storie spesso traumatiche, l’inserimento lavorativo richiede qualche accorgimento perché abbia successo. "Noi ci siamo avvalsi ad esempio, di un mediatore culturale. Oggi siamo tutti molto soddisfatti". Quello che le imprese apprezzano è l’impegno di queste persone, tutte molto motivate. Lo sanno bene anche in Busi Group premiata da Unchr per l’inserimento di due rifugiati in Omb Tecnhology (sempre con Sinergie al lavoro) e 8 in Bte. Come spiegato dal direttore Hr & Organizzazione Salvatore Vancheri, l’Academy di Bte ha coinvolto 40 persone con un programma di formazione per la saldatura. Di queste, 10 sono state inserite in azienda, di cui 8 rifugiati, assunti a tempo indeterminato e con un appartamento in comodato d’uso. F.P.