
Paradossi degli aiuti alle famiglie: assegno unico più pesante a chi ha di più. Succede per il combinato disposto di...
Paradossi degli aiuti alle famiglie: assegno unico più pesante a chi ha di più. Succede per il combinato disposto di due elementi: il conteggio dell’assegno unico per il calcolo dell’Isee e l’esenzione, invece, degli investimenti in titoli di Stato, sempre per calcolare l’Isee, indicatore fondamentale per accedere a misure e benefit sociali. "La ricomprensione dell’assegno unico – spiega Fabrizio Molteni, vicepresidente Acli Brescia – fa sì che ci sono famiglie che, per effetto del beneficio dell’assegno, escono da tutti i parametri per accedere a dote scuola e dote sport. Ciò significa che lo Stato con una mano dà, con l’altra toglie". Il problema si è acuito da quest’anno, con l’introduzione dell’esenzione dal calcolo Isee di investimenti fino a 50mila euro in titoli di Stato. "La ratio di questa misura si capisce, l’obiettivo è di favorire gli investimenti nel debito pubblico – sottolinea Molteni – ma questo fa sì che si redistribuisca al contrario". La questione è tecnica, ma i risvolti sono molto pratici.
Le Acli di Brescia lo hanno visto con i loro occhi. Da una parte, una famiglia con un figlio unico che, scorporandogli investimenti, ha potuto beneficiare di un assegno unico più cospicuo per pagare la scuola privata del minore; dall’altra, una famiglia con 3 figli che, con la ricomprensione dell’assegno unico nell’Isee, non può accedere alla dote scuola, di cui avrebbero invece bisogno. "Oltre al danno, la beffa – sottolinea Molteni –. Questa stortura è da correggere, perché si rischia di penalizzare chi ha di meno e di favorire chi ha di più".
Federica Pacella