Brescia, l'architetto di Putin è latitante: "In Italia non torno"

Lanfranco Cirillo: "Per come sono stato trattato, non ho motivo di tornare"

Vladimir Putin e Lanfranco Cirillo

Vladimir Putin e Lanfranco Cirillo

"La Russia è la mia casa. Qui ho il mio lavoro, i miei interessi e le mie principali relazioni. Al momento non ho motivo, e neppure desiderio, di rientrare in Italia, visto il trattamento che mi è stato riservato". A dichiararlo all'Ansa è Lanfranco Cirillo, l'imprenditore noto come "l'architetto di Putin", che a oggi risulta ancora latitante a Mosca. Una latitanza di fatto dichiarata, viste le sue parole. Su Lanfranco Cirillo pende un mandato d'arresto in carcere firmato dalla Procura di Brescia nell'ambito di un'inchiesta per reati fiscali. Nei mesi scorsi a Cirillo sono stati sequestrati 140 milioni di euro. Tra questi anche  Tra i dipinti che gli sono stati sequestrati vi sono opere, tra gli altri, di Picasso, Cezanne, Chagall, Mirò, Fontana e Modigliani. Il 23 febbraio davanti al tribunale di Brescia inizierà il processo a suo carico e per la giustizia italiana l'imprenditore bresciano - il 63enne ha dichiarato di aver realmente vissuto a Mosca per vent'anni, oggi risulta residente a Roncadelle - è quindi latitante.