Un esemplare si è ammalato, abbattuti 1.600 visoni in un allevamento del Bresciano

Eseguita la decisione presa dal Ministero il 3 maggio: tutte le bestioline si trovavano sul territorio di un allevatore di Cavalgese

Alcuni veterinari in un'azienda che allevava visoni

Alcuni veterinari in un'azienda che allevava visoni

Cavalgese (Brescia) – Milleseicento visoni oggi sono stati abbattuti, come ha stabilito il ministero della Salute il 3 maggio, affidando il compito della procedura al dipartimento veterinario di Ats Brescia, che ha emesso il proprio provvedimento l’altro ieri, informando l’allevatore e tutte le istituzioni interessate, incluso il Comune di Calvagese. Si tratta delle bestioline candide che si trovavano in un allevamento del territorio: l’ultimo del bresciano. Uno tra di loro era malato ed è stato necessario abbatterli tutti.

Durante le operazioni a presidiare la zona c’erano carabinieri, Digos e Polizia Locale. All’interno i tecnici di Ats hanno svolto il proprio lavoro con la massima professionalità, indossando indumenti protettivi mirati a evitare il contagio da covid e quindi con apposite tute, calzari, guanti, occhiali e mascherine. L’atmosfera era quella del periodo della pandemia anche se, stavolta, per i malati non c’è stata che una cura: la morte.  

"I visoni sono mammiferi e possono ammalarsi di Covid. Dal punto di vista della letteratura scientifica è possibile che ci possa essere una trasmissione dall'animale all'uomo in determinate condizioni e per questo il coronavirus è stato inserito nella categoria A delle malattie animali che prevedono l'abbattimento", dice il direttore del Dipartimento Veterinario di ATS Brescia, Dott. Antonio Vitali.