
Andrea Bezzi
Ponte di Legno (Brescia) – In alta Valle Camonica qualcuno inizia a temere gli orsi e in generale i grandi predatori carnivori. Molte persone stanno evitando di avventurarsi in solitaria lungo i sentieri, nel timore di incrociare qualche plantigrado giunto dal Trentino o qualche lupo appartenente al branco stanziale.
Non si segnalano, da parte dei lupi aggressioni alle persone, mentre è nota la vicenda di JJ4, il cui destino è ormai appeso a un filo. Sia canidi che orsi, hanno predato pecore, capre e qualche vitello.
Per il bestiame da allevamento è allarme rosso, specie in un periodo in cui i grandi carnivori sono in aumento. Se la situazione non verrà contenuta nel giro di cinque anni i plantigradi potrebbero arrivare a quota 250. Non è noto il dato sui lupi, che però fanno anche quattro cuccioli l’anno. I pastori stanno correndo ai ripari.
"Io ho una mandria di bovine – spiega Andrea Bezzi, allevatore e casaro – giusto ieri sono salito ai primi pascoli, a Ponte di Legno. Tra qualche settimana salirò a Case di Viso, dove orsi e lupi sono presenti. Io stesso ho visto due volte un orso lo scorso anno: una volta nella zona del Bezzi, l’altra poco distante. Per questo motivo ho ordinato due cuccioli da guardiania, che non sono semplicemente cani da pastore o da lavoro: sono dei veri e propri protettori del gregge. La razza che ho scelto e che quasi tutti usano è il maremmano. Li attendo perché ritengo che siano l’unico modo per avere un serio deterrente contro i predatori selvatici immessi dall’uomo".
Bezzi racconta che due anni fa un paio di agnelli sono stati uccisi da un lupo, ma sottolinea anche che nel 2022 un collega che ha un gregge si è dotato di tre maremmani, che sono stati fondamentali.
"In questo caso il collega ha perso tre pecore che si sono allontanate e si sono perse. Sono state sbranate e uccise. Per il resto i tre maremmani hanno fatto egregiamente il loro dovere. Il gregge è il loro unico scopo di interesse. Lo difendono fino in fondo".
Purtroppo i maremmani non distinguono grandi predatori e altri essere viventi che ritengono un pericolo per il gregge. Quindi i cani liberi, non tenuti al guinzaglio, potrebbero correre dei rischi se si avvicinassero troppo a pecore e mucche. È bene, come legge prevede, tenerli al guinzaglio nelle zone di montagna dove si sa che ci sono animali da allevamento al pascolo e dove è segnalata la presenza dei grandi predatori. "Il passaggio di orsi e lupi in alta valle è da anni qualcosa che conosciamo – spiega Bezzi – la situazione, però diventa sempre più complicata con il crescere del numero di esemplari. L’area non è così vasta come servirebbe invece a questi animali. Noi pastori nel rispetto della fauna selvatica, vogliamo delle tutele e per questo è stato indispensabile dotarci di animali da guardiania. A tutti ricordo che la pastorizia è un’attività tradizionale importante non solo per il territorio, ma anche per le nostre famiglie, che si sostengono con il lavoro del gregge".
Non solo, le persone che ora hanno paura di salire in montagna, potrebbero essere le stesse che decideranno di non fare le loro vacanze in Alta valle, facendo perdere introiti a chi vive di pascoli e boschi.