Orsi in Lombardia, da dove arrivano e quanti sono: gli ultimi avvistamenti

Il maggior numero di avvistamenti arriva dalla Valcamonica, dal Gaver e dalle creste di confine con varie aree del Trentino. Nel Bresciano registrate 64 segnalazioni nel 2021, il doppio rispetto al 2020

Un orso

Un orso

La Val di Sole, dove il 26enne Andrea Papi è stato ucciso da un orso, è il naturale confine del Trentino Alto Adige con la Lombardia e le sue Alpi. Terra di Guerra Bianca in Adamello e di scontri tra alpenjäger e soldati italiani durante il primo conflitto mondiale, oggi è zona di sci e camminate. L’incontro tra le due regioni e tra Val di Sole e Valcamonica è rappresentato dal Passo del Tonale, da cui si arriva con facilità pure in Valtellina, nelle Orobie Bergamasche, in Valsabbia e in Valtrompia. Territori, questi, dove non mancano segnalazioni della presenza di orsi: animali in grado di muoversi anche per molti chilometri in un solo giorno. Non è escluso, dunque, che gli orsi del Trentino possano spostarsi in Lombardia e viceversa.

Dopo tre decenni di assenza (l’ultimo orso in Lombardia era stato abbattuto nel 1967), l’orso è riapparso in Lombardia nel 2000: a seguito del progetto di reintroduzione trentino sono svariati gli orsi da allora segnalati, in modo occasionale, sul territorio regionale – spiega Regione Lombardia in una delle sue ricerche datata 2019 -. Si tratta quasi esclusivamente di maschi in dispersione, che hanno frequentato il settore lombardo dell’Adamello, le Orobie, la Valtellina e l’Alto Garda, facendo poi ritorno in territorio trentino o finendo vittime di morti naturali, decessi accidentali, “misteriose” scomparse, abbattimenti legali e illegali”.

Per gestire al meglio la presenza sul territorio, Regione Lombardia coordina una apposita attività di monitoraggio - che viene attivata ad hoc tramite la ricerca e raccolta di segni di presenza, il fototrappolaggio, le analisi del DNA - e cura la formazione e l’aggiornamento del personale incaricato, che viene appositamente formato. Nel Bresciano la presenza la presenza dell’orso nel 2021 è stata segnalata ben 64 volte, almeno il doppio rispetto al 2020. Nel 2022, ma i dati sono ancora parziali, sono state segnalate 68 presenze, oltre a varie femmine con piccoli. In Valsaviore, per esempio, è stata segnalata la presenza di un’orsa con un cucciolo di circa un anno, probabilmente provenienti dal vicino Trentino.

Il maggior numero di avvistamenti o reperimento di tracce o segni della presenza dei plantigradi arriva dalla Valcamonica, dal Gaver e dalle creste di confine con varie aree del Trentino: la Val Daone, la Val di Chiese, la Val Rendena e la Val di Sole. Gli esemplari sicuramente riconosciuti sono M54, già segnalato nella zona di Daone. È stato fotografato a Bagolino e sorpreso a danneggiare un apiario. Sempre a Bagolino è entrato in azione M55, di circa quattro anni, che ha danneggiato diversi capanni di caccia, così come ha fatto a Lavenone. È stato segnalato anche a Castel Condino. È stato visto anche M76, un esemplare maschio di circa due anni, mai catalogato prima.

Per le sue scorribande ha scelto Tignale. M74, infine, è stato segnalato sulla Corna Blacca, nella zona a cavallo fra la Val Sabbia e la Val Trompia, come M55 ha danneggiato vari appostamenti di caccia. A fine 2022 un orso è stato visto a Arno di Valvestino, altra zona adiacente al Trentino, mentre ad agosto un esemplare è stato filmato tra Campolaro e Degna, nella media Valcamonica. Orsi sono stati avvistati anche nel lecchese e nel comasco, oltre che nella provincia di Sondrio, anche in questo caso tutti arriverebbero dal Trentino o forse dalla vicina Svizzera.