
L'Atalanta ha rifilato un poker al Monza nell'ultima di campionato
Bergamo, 10 maggio 2025 – Di nuovo Europa per l’Atalanta. Per l’undicesima volta nella sua storia, per l’ottava volta dal 2017, da quando è iniziata l’era targata Percassi (e poi dal 2022 anche Pagliuca)-Gasperini. La sconfitta di ieri sera del Bologna al Meazza contro il Milan ha reso i nerazzurri – a quota 68 ma con il confronto diretto favorevole - irraggiungibili per gli emiliani a quota 62.
E a questo punto la Dea, anche senza scendere in campo, è di nuovo in Europa al 99,99%. Un traguardo mai scontato per una società di provincia, un risultato importante e prestigioso, conquistato con 270 minuti di anticipo. Ovvio, l’Atalanta degli ultimi anni non si accontenta di una qualificazione alla Conference League o alla stessa Europa League: i nerazzurri sono a due punti dal qualificarsi per la quinta volta in sette anni Champions League.

Ma intanto il risultato minimo di tornare da settembre sui palcoscenici europei è conquistato. Non del tutto aritmeticamente a cercare il pelo nell’uovo, con il microscopio: se l’Atalanta perdesse le prossime tre partite e la Fiorentina le vincesse tutte, colmando però una differenza reti che attualmente vede uno scarto di 22 gol (40 a 18 per i bergamaschi) a favore dei nerazzurri.
In quel caso, per i confronti diretti, sarebbero davanti i viola (e naturalmente dovrebbero essere a quota 69 Juventus, Lazio e Roma), ma si tratta di un’ipotesi lunare. Da ieri sera, grazie alla vittoria del Milan, la Dea è nuovamente nelle coppe europee: ora mancano i due o tre punti per avere la certezza di essere tra le prime quattro. Intanto per lunedì contro la Roma resta in dubbio Ademola Lookman, che anche oggi si è allenato a parte per il fastidio infiammatorio al tendine d’Achille e verrà rivalutato domani nella rifinitura al centro sportivo di Zingonia.
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