BEATRICE RASPA
Bergamo

Il nuovo Papa è Prevost, sollievo di mamma Maria a casa Pizzaballa. “Meglio così, il nostro Pierbattista non voleva fare il pontefice”

Castel Liteggio (Bergamo), il patriarca di Gerusalemme era tra i super-favoriti. Mamma Maria Tadini: “Ora lo lasceremo in pace per qualche giorno”. Il fratello: “Ha già tanto da fare”. Il Papa è Robert Francis Prevost: si chiama Leone XIV ed è stato eletto con la quarta votazione del Conclave

La famiglia del cardinale Pizzaballa

La famiglia del cardinale Pizzaballa

Castel Liteggio (Bergamo) – Ore 18.07. La fumata bianca dal comignolo della Cappella Sistina che decreta la nomina del successore di Papa Francesco fa salire la tensione al limite. A Castel Liteggio, una manciata di case a ridosso di una chiesetta dismessa nelle campagne di Cologno al Serio, l’ansia è ormai insostenibile. Da ore girano voci insistenti che danno padre Pierbattista Pizzaballa, 60 anni compiuti il 21 aprile scorso, attuale patriarca latino di Gerusalemme nato sul tavolo della cucina di una di queste case, tra i superfavoriti.

Il cardinale e patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa
Il cardinale e patriarca latino di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa

La signora Maria Tadini, la mamma del cardinale, e il figlio Fiorenzo, hanno la coda di curiosi fuori dalla porta, che sbirciano attraverso la tenda a righe della loro casetta rosa con il giardino traboccante di begonie rosse, margherite e rose. Quando sentono l’Habemus papam ufficiale dalla tv davanti a cui hanno lo sguardo fisso anche cugine e nipoti, e scoprono che il 267esimo successore di Pietro sarà Robert Prevost, Leone XIV, la delusione è subito spazzata via dal sollievo: “Meglio così dai, almeno ci rimane la speranza di vederlo tornare qualche volta – scherza Fiorenzo, che pure è un po’ perplesso dalla scelta di un Papa americano -. E poi Pierbattista ha già tanto lavoro da fare dov’è, a Gerusalemme. Sperava che il Conclave finisse il prima possibile per tornare in Terra santa, non voleva diventare Papa”.

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Il cardinale Pizzaballa con papa Bergoglio

Il ‘papabile’ aveva chiamato mamma Maria, 90 anni, fresca di parrucchiere e camicetta viola, proprio prima di chiudersi in Conclave. Il suo volto stupito, con il naso all’insù, intento a contemplare la meraviglia degli affreschi di Michelangelo spiccava nel mare di cardinali papaveri rossi chini sul breviario. E ha fatto il giro del mondo: “Mi ha chiamato velocemente per dirmi ‘mamma, sono di frettissima, sto entrando in Conclave’ – racconta la signora - A me va benissimo così, lascio fare al Signore. L’unica cosa che conta è che stia bene”.

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Robert Francis Prevost, papa Leone XIV
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Secondo di tre figli - tra Lucio, scomparso qualche anno fa, e Fiorenzo -, cugino dritto di un ex calciatore dell’Atalanta e della Roma (Pierluigi Pizzaballa), padre Pierbattista è un predestinato della fede. “Guardi qui, avrebbe voluto fare la comunione prima del tempo” dice orgogliosa la mamma, mostrando il libretto del primogenito Lucio, sul quale il seienne Pierbattista aveva scritto a penna il proprio nome cancellando quello del fratello. Studioso e riflessivo, il cardinale si era innamorato di Gesù, della chiesa e del sacerdozio alle elementari, quando si era trasferito da Cologno a Cavignano, in provincia di Rimini, in un collegio di suore per seguire i fratelli.

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"C’era il seminario, ogni tanto venivano a trovarci i frati francescani e lui voleva stare sempre con loro” ricorda Fiorenzo. La folgorazione però avvenne con la conoscenza di padre Giovanni. “Non c’è più stato verso di portarlo a casa - ricorda mamma Maria -. Si era fissato con l’organo da suonare, anziché andare a giocare a calcio con gli altri andava in chiesa e collezionava le immaginette dei santi e della Madonna. Quando i miei figli sono rientrati, lui è andato a Bologna. A 20 anni si è fatto frate”. Studi classici, laurea in teologia, cinque lingue parlate correntemente - inglese, tedesco, aramaico, arabo ed ebraico - padre Pizzaballa è stato ordinato sacerdote nel 1990. Quello stesso anno è stato inviato a Gerusalemme a studiare la sacre scritture, e il Medioriente infuocato dalla guerra è diventato il suo luogo del cuore. Il legame con la terra bergamasca però non l’ha mai interrotto.

"Ogni tanto ci scriviamo, Pierbattista è molto legato alla memoria e ai luoghi dell’infanzia – svela il fratello - . L’ultima volta è venuto a trovarci nell’ottobre 2023, era già cardinale. Ogni volta che rimette piede a Cologno ama passeggiare in paese. Va a controllare a che punto sono i lavori di restauro della chiesetta che amava, va alla sorgiva. E ci chiede di parlargli regolarmente in dialetto Bergamasco, per non dimenticarlo”. E adesso? “Adesso lo lasciamo in pace qualche giorno e poi lo chiamiamo. Sarà frastornato, vogliamo lasciargli il tempo di riprendersi”.