
Walter Scarpellini, morto a 42 anni sul Grand Combin
Zanica (Bergamo) – È precipitato per 600 metri mentre era impegnato in una scalata sul Grand Combin, massiccio delle Alpi Pennine occidentali, sopra Zermatt, in Svizzera. È morto sotto gli occhi di due compagni di scalata Walter Scarpellini, 42 anni, esperto alpinista di Zanica (Bergamo).
L’ennesima tragedia in montagna si è verificata nella prima mattina di domenica a circa 4.000 metri di quota in territorio svizzero, vicino al confine con l’Italia. L’uomo è precipitato per circa 600 metri su un pendio innevato lungo il canale nord-ovest della montagna: insieme ai due compagni di cordata, Josef Caccia e Melissa Paganelli, aveva lasciato il rifugio Valsorey (3.030 metri alle pendici sud-occidentali del Grand Combin) attorno alle 5, diretto alla vetta (4.184 metri).
Subito dopo la caduta, i compagni dell’alpinista, iscritto al Cai di Treviglio, hanno lanciato l’allarme. Sul posto è quindi arrivato elicottero di Air Zermatt e quando i soccorritori lo hanno raggiunto Scarpellini respirava ancora ed era cosciente. È stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Sion, in Svizzera, ma i traumi riportati nella caduta erano troppo gravi e l’uomo è morto alcune ore dopo. Scarpellini lascia la moglie Raffaella e la figlia Greta di 13 anni.
È la seconda tragedia che coinvolge un alpinista bergamasco nel giro di pochi giorni. Il 20 giugno era morto Angelo Panza, 66 anni, di Sorisole, caduto sul Monte Rosa mentre era in cordata con una compagna, che è riuscita a salvarsi.