
Dopo 9 anni di pugni, schiaffi e calci, riesce a denunciare il marito violento grazie al telefono di un passante
I carabinieri della Stazione di Martinengo (Bergamo) hanno eseguito un'ordinanza di arresti domiciliari a carico un marocchino di 37 anni per maltrattamenti a carico della moglie.
Nel maggio scorso, la donna, 28enne, si era rivolta ai militari per denunciare le continue aggressioni del marito che non le consentiva di uscire di casa, se non in sua presenza, oppure per andare a prendere i figli a scuola. Era stato in quell'occasione che la donna si era fatta prestare un telefono da un passante e aveva contattato i carabinieri. Davanti ai militari la 28enne aveva denunciato anni di violenze e maltrattamenti iniziati nel 2013, il giorno dopo il matrimonio "combinato”. Da quell'unione sono nati tre figli.
L'uomo, che faceva uso di cocaina, non dormiva e questo impediva anche a lei di dormire per la paura di essere aggredita. Con l'uso della cocaina, aveva perso il lavoro ed era disoccupato. La loro casa era stata venduta all'asta e talvolta si erano trovati senza luce e gas e le pratiche per il rinnovo dei loro permessi di soggiorno non erano state curate. La donna era stata privata del telefono cellulare e le era stato impedito di contattare i parenti residenti in Marocco.
In un'occasione l'uomo aveva colpito la moglie con un bicchiere, rompendoglielo in testa. Numerosi erano stati gli episodi in cui l'aveva presa a calci, pugni e schiaffi causandole segni che nascondeva sotto il velo.
La Procura di Bergamo aveva disposto l'attivazione delle procedure previste per i reati del “Codice Rosso" e grazie alla collaborazione della Rete Antiviolenza, dopo aver formalizzato la denuncia ai carabinieri la vittima ha abbandonato con i figli l'abitazione familiare e ha trovato ospitalità in una casa rifugio.