Tremila addetti per le spedizioni

Tremila addetti per le spedizioni

Tremila addetti per le spedizioni

"Mancano 3mila lavoratori". L’appello arriva da Fedespedi, la Federazione nazionale delle imprese di spedizioni internazionali che associa oltre 2.100 aziende. L’Italia è il 7° Paese al mondo per i volumi di export (+4,2% tra gennaio e maggio) . Ma "per il rilancio del settore servono una semplificazione normativa a beneficio delle imprese che si trovano a fare i conti con norme datate, non chiare che generano lungaggini nella filiera della logistica determinando grandi perdite per le aziende causate dai ritardi soprattutto nel processo di sdoganamento delle merci", dichiara Alessandro Pitto (nella foto), presidente di Fedespedi. L’altro fronte riguarda i lavoratori. "Servono percorsi professionali nuovi". L’ultimo rapporto Anpal-Excelsior indica un fabbisogno occupazionale di 163.900 persone nei settori della mobilità e della logistica, di cui 128.000 per la sola sostituzione dei lavoratori in uscita nel 2023-2027. Nonostante gli occupati nel segmento delle spedizioni siano cresciuti dai 29.406 del 2015 agli oltre 32.505 del 2022, Fedespedi stima in oltre 3.000 addetti l’attuale fabbisogno del settore. Si tratta di operatori che supportano le aziende del made in Italy nell’organizzare la catena dei trasporti per le esportazioni dei propri prodotti e nell’importazione nelle materie prime, in un ambito sempre più governato dai dati, in cui la capacità di analisi e modellizzazione è diventata fonte di vantaggio competitivo. Sono ricercati in particolare esperti di cyber.security, commerciali e sviluppatori. Per garantire un adeguato turnover nel settore, da una stima effettuata da Fedespedi su dati di GiGroup, nella sola Lombardia servirebbero 15.000 studenti ogni anno in più negli istituti di formazione tecnici e professionali dedicati alla logistica.