REDAZIONE BERGAMO

Presidio dell’Unione inquilini. Rinviato sfratto di madre incinta

La donna ha un figlio di un anno e mezzo e aspetta due gemelli di Michele D'Orsi

Il presidio anti-sfratto organizzato ieri a Stezzano

Stezzano, 9 luglio 2015 - Da qualche settimana è senza acqua, che riesce ad avere solo grazie all’aiuto di qualche volontario, e da un mese è priva anche del gas. Ieri pomeriggio, per di più, avrebbe dovuto lasciare l’abitazione di via Piave, dove vive da tempo e dalla quale è stata sfrattata per morosità. Solo grazie alla mobilitazione dell’Unione Inquilini, che ha organizzato un presidio di protesta davanti alla sua abitazione, Love, cittadina nigeriana di 31 anni, è riuscita ad evitare lo sgombero dalla casa dove vive con un figlio di 1 anno e mezzo (ma a dicembre sarà madre di altri due gemellini). Lo sfratto, però, è stato rinviato solo di una settimana e il 15 luglio il problema si ripresenterà. «E noi anche quel giorno saremo di nuovo presenti – annuncia Maurizio Mazzucchetti, dell’Unione Inquilini – Bisogna assolutamente trovare una soluzione che consenta a questa donna di trovare un alloggio. Non può essere mandata sulla strada con figlio piccolo e incinta».

Da quando ha avuto il bambino Love non ha più potuto lavorare con continuità , in modo da avere un reddito sufficiente per pagare l’affitto. Da ciò lo sfratto, preceduto dal “taglio“ di acqua e gas. «E’ umanamente accettabile – accusa Mazzucchetti – che una madre con un figlio così piccolo sia lasciata senza acqua e gas? Sono beni essenziali e non possono essere negati a nessuno».

L’emergenza sfratti nella Bergamasca è un vero e proprio allarme sociale. Il trend, secondo quanto emerge dall’analisi dell’Agenzia di statistica del ministero dell’Interno per quanto riguarda il 2014, è negativo. In realtà, rispetto al 2013, la situazione è migliorata: nel corso dell’ultimo anno, infatti, sono stati emessi 26 provvedimenti per finita locazione (4 in città, il resto in provincia), 792 per morosità (100 a Bergamo, 692 negli altri comuni), con un calo del 18.36% rispetto al 2013. In aumento, però, le richieste di esecuzione, che sono arrivate da gennaio a dicembre dell’anno scorso a 2.592 (+ 23,07%), anch se ne sono state eseguite il 3.57% in meno (540). «I dati – sottolinea Roberto Bertola, segretario generale Sicet Cisl di Bergamo – dimostrano come il fenomeno sia ancora molto presente in tutta la sua drammaticità. A livello provinciale, le richieste di esecuzione sono il quadruplo dei provvedimenti di sfratto, a significare che si stanno esaurendo le uscite spontanee».