M.A.
Cronaca

Rabbia e frustrazione sul lago d’Iseo: “Qui non peschiamo più nulla, tutta colpa del pesce siluro”

Nel Sebino il gigantesco esemplare è diventato sempre più dominante da quindici anni. Rabbia e sconforto a Castro dove il vorace predatore lungo due metri fa razzia di tutte le altre specie

Un esemplare di pesce siluro

Un esemplare di pesce siluro

Castro (Bergamo) – I volti sono stanchi, lo sguardo rassegnato. Ma le parole sono piene di rabbia e sconforto: “Nel lago d’Iseo non ci sono più pesci. Non peschiamo più niente”. Ad affermarlo sono i pescatori di Castro, alle prese da tempo con una crisi che secondo loro è tutta colpa del pesce siluro. Questo vorace e gigantesco predatore – può raggiungere la lunghezza di due metri e il peso di 60 chili – si nutre quasi esclusivamente di altri pesci.

È stato introdotto illegalmente nel Sebino ormai una quarantina di anni fa, ma è diventato un problema da 12-15 anni, quando la sua presenza è diventata stabile e ha iniziato a fare concorrenza alle altre specie. A giugno la pesca delle sardine è stata molto deludente, come quella del 2024. Dal lontano 2011 c’è il divieto di pescare le alborelle, una misura introdotta per favorire il ripopolamento. Ma di fatto questo pesce non esiste più, a parte qualche sparuto branco. Le specie tipiche del lago d’Iseo sono tinca, anguilla, cavedano, luccio e sardine. Oggi però si pescano pochi persici e qualche cavedano, questi ultimi grazie ai piani di ripopolamento che prevedono la liberazione dei loro avannotti nel lago.

Ora c’è un documento contenente cifre e statistiche ufficiali sulla presenza del siluro nelle acque del Sebino: è quello pubblicato dalle Torbiere del Lago d’Iseo e realizzato da Graia, società varesina specializzata in consulenza ambientale, che ha seguito passo passo le attività del 2023 e 2024 grazie a un piano di contenimento finanziato dalla Regione che si concluderà quest’anno.

Per catturare il pesce siluro sono state adottate due tecniche diverse: pesca subacquea, con sommozzatori che si sono immersi tra maggio e luglio, e pesca con elettrostorditori. Tra il 2023 e il 2024 sono stati catturati oltre 500 siluri per quasi quattro tonnelate. Il fabbisogno alimentare giornaliero per i giovani è stimato pari al 10% del proprio peso corporeo, mentre per gli adulti è del 2-3%. L’indole aggressiva, la forte propensione predatoria che esercita sulle specie autoctone e la notevole prolificità costituiscono fattori di minaccia per le comunità indigene.